23. Settimana Tempo Ordinario
Proverbio del giorno (Latino)
AMICUM SECRETO ADMONE, PALAM LAUDA. Ammonisci l’amico in segreto e lodalo in pubblico.
Preghiera del giorno di S. Elisabetta della Trinità
Mio Dio, Trinità che adoro, aiutatemi a dimenticarmi interamente, per fissarmi in voi, immobile e quieta come se la mia anima fosse già nell’eternità; che nulla possa turbare la mia pace o farmi uscire da voi, mio immutabile Bene, ma che ogni istante mi porti più addentro nella profondità del vostro mistero.
Pacificate la mia anima, fatene il vostro cielo, la vostra dimora preferita e il luogo del riposo; che io non vi lasci mai solo, ma sia là tutta quanta, tutta desta nella mia fede, tutta in adorazione, tutta abbandonata alla vostra azione creatrice. Amen.
Santo del giorno
La Parola di Dio del giorno (Matteo 1,18-23)
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa.
Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi.
Riflessione del giorno – I Padri del deserto
Che la vigilanza su di sé debba essere continua, lo dimostra il padre Agatone il quale affermava: “Non lascio salire nel mio cuore un solo pensiero cattivo, neanche il tempo di estrarre il fuso dal buco”.
Un monaco per sapere quale era lo stato della sua mente, adoperava un metodo ingegnoso: mentre lavorava teneva due cesti, uno a destra e uno a sinistra e ogni volta che gli veniva un pensiero buono metteva un sasso nel cesto di destra, mentre se il pensiero era cattivo, il sasso andava in quello di sinistra.
A sera contava i sassi e se quelli di sinistra erano di più, non mangiava per fare penitenza. Se il giorno dopo gli veniva ancora un pensiero cattivo diceva a sé stesso: “Sta’ attento a quel che fai, perché rischi di non mangiare neppure oggi”.
Intenzione di Preghiera per il giorno
Per tutti i bambini che oggi nasceranno nel mondo, perché la Vergine li protegga e benedica.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani
Le persecuzioni dell’impero safavide
Nel 1615 Abbas I invase i regni georgiani di Kartli e della Kakhezia sospettati di convivenza con il nemico ottomano: il re LUARSAB per preservare il suo popolo da altre sofferenze, si presentò davanti allo scià che gli propose la conversione all’Islam, cosa che il giovane re categoricamente rifiutò.
Luarsab fu così tenuto prigioniero per sette anni e a nulla valse neppure l’intercessione dello Zar russo: nel 1622 Abbas lo fece strangolare.
Due anni dopo toccò a KETVANA, regina della Kakhezia e vedova del re Davide: messa davanti all’alternativa conversione o morte, scelse di morire per non rinnegare la fede e il crudele martirio la farà diventare una delle sante più popolari della Georgia.
Il regno di Kakhezia si ribellò al dominio persiano nel 1659 sotto la guida di 3 nobili: BIDZINA, SHALVA, ELISBAR La ribellione ebbe successo, ma lo scià Abbas I minacciò di devastare tutta la Georgia se i tre non si fossero arresi.
Così si recarono presso lo scià che propose l’abiura dalla fede, come al solito: al loro rifiuto, Abbas li consegnò ai familiari delle vittime della loro ribellione, che li fecero a pezzi.
Ma i martiri non furono solo sovrani o monaci: ci fu il caso di un giovane fabbro che osò scontrarsi in moschea con un notabile.
Condotto davanti al tribunale con l’accusa di blasfemia, fu scorticato vivo e mutilato per essersi opposto all’abiura.
Nel 1700 infine nel monastero del Davido-Garegi furono sgozzati quattro monaci (SHIO, DAVIDE, GABRIELE e PAOLO) per essersi opposti alla profanazione degli oggetti sacri ivi custoditi.
Nell’immagine: la corte del re Abbas nell’impero Safavide