Riflessione del giorno

Mercoledì 9 febbraio 2022

By patronatoADM

February 09, 2022

 

5. a settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma del giorno di Seneca

Attraversa il mare, lascia che scompaiano terre e città all’orizzonte, i tuoi vizi ti seguiranno dovunque andrai.

 

Preghiera del giorno

Signore, non so cosa mi accadrà in questo giorno che sta per iniziare ma so con certezza che Tu sei mio Padre e niente mi avverrà che non sia da Te previsto e preparato per me da tutta l’eternità. Questo mi basta e mi dà la serenità nell’accettare i tuoi impenetrabili ed eterni disegni.

Dammi la forza di accogliere come tuo dono tutto ciò che succederà anche se mi farà soffrire. Unirò il mio sacrifico al Sacrificio di Gesù, mio divino Redentore, per salvare la mia anima e quella dei miei fratelli. Ti domando solamente, mio Signore, la pazienza nelle pene, l’ubbidienza alla Tua volontà e un piccolo posto in Paradiso. Così sia.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno Marco 7,14-23

Gesù, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola.

E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti.

E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo».

 

Riflessione del giorno

Un anziano non dovrebbe mai far dire di sé: senescit et se nescit, ossia che invecchia e non impara a conoscersi. «La vecchiaia non ha niente a che vedere col numero degli anni: ci sono uomini che nascono vecchi» insegnava il rabbí chassidico di Tomshov, spremendo l’antica saggezza ebraica.

La terza età effettivamente non si misura solo con parametri cronologici: ci sono giovani che si trascinano per le strade con una fiacchezza e una palese assenza di scopi nella vita, da vederli ormai quasi relegati a fine vita. Lo scrittore francese André Maurois (1885-1967) affermava che «invecchiare è una cattiva abitudine che l’uomo attivo ed entusiasta non ha il tempo di prendere».

L’anziano che conserva una sua freschezza interiore reca in dono alla società un bene prezioso, anche se non sempre stimato e valorizzato, l’esperienza e la sapienza. E qui, però, scatta l’osservazione pungente e divertita attribuita allo scrittore francese, Alphonse Karr, dell’Ottocento.

Spezzando il verbo senescit, che significa «invecchiare», ci troviamo di fronte a un se nescit, che è invece il verbo dell’ignoranza. Certo, gli anni portano con sé anche l’appannamento mentale e la debolezza generale dell’organismo, ma c’è un patrimonio che non dev’essere disperso, quello appunto della sapienza, «distillata» passando oltre le tempeste della vita, persino attraverso gli errori ma soprattutto nella ricerca e nell’esperienza di anni.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Per gli anziani soli e infragiliti dall’età e dalla malattia, perché sentano il sostegno e la preghiera della comunità cristiana.

 

Don’t forget! Anno di S. Giuseppe