Don P.B. oltre che della parrocchia alla periferia della capitale, si trovò a doversi far carico anche di una dozzina di paesini aggrappati alle pendici delle Ande: “Vado in Italia per le vacanze …” gli aveva assicurato il missionario incaricato che però non fece più ritorno. Per fortuna dall’Italia gli avevano mandato un altro prete a cui aveva affidato una parte di quell’immensa parrocchia in continua crescita, oltre ai 12 villaggi che il nuovo arrivato si impegnò a visitare con scadenza quindicinale. I risultati non si fecero attendere: solo in un paesino, il più lontano, a 4.500 m. di altezza, lui arrivava, apriva la chiesa, suonava la campana e aspettava…ma in 4 anni nessuno dei 300 abitanti si era fatto vedere. “Che ci vado a fare?” si lamentò un giorno: “40 km per andare e 40 per tornare, su strade impossibili e non viene nessuno”. “Che fai mentre aspetti?” gli chiese il parroco. “Guardo le Ande, il cielo e prego” rispose. “Non stai perdendo tempo: stai facendo ciò di cui quella gente ha bisogno. Dio non ti chiederà se sei riuscito a portarla in chiesa, ma se sei rimasto fedele al tuo impegno”. Così per altri dieci anni lui ha continuato ad andarci e per altri dieci anni nessuno si è fatto vedere. Ma con la sua presenza ha garantito che persino in quello sperduto villaggio, Dio c’era.