Frammenti di vita

Parole eterne da duemila anni

By patronatoADM

September 02, 2024

 

Ogni volta che succedono drammi come quello della povera Sharon uccisa da uno sconosciuto che non riesce neppure a spiegare il perché del suo gesto («non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa») al dolore della perdita di una persona cara, si aggiungono lo sconcerto e la rabbia per l’insensatezza di un atto così grave e assurdo.

E se di fronte all’esplosione di questa violenza feroce e ingiustificata le reazioni sdegnate della gente sono comprensibili, vale la pena di fare uno sforzo di riflessione più profonda, anche perché abbiamo a disposizione parole eterne che da 2000 anni a questa parte non hanno mai smesso di aiutarci a capire come stanno davvero le cose.

Una di queste parole la sentiremo risuonare oggi in chiesa: «Dice il Signore: Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza» (Marco 7,21-23).

Qualcuno avrebbe dovuto far capire al giovane assassino che quel gesto per lui inspiegabile, è nato dal suo cuore cioè dalla parte più intima della sua anima, da quello spazio di libertà dove bene e male si incontrano e scontrano e dove si decide chi preverrà. Ma oggi si preferisce pensare che il male venga sempre dal di fuori e sia sempre colpa di qualcuno o qualcosa d’altro.