Il prossimo 5 febbraio alle ore 17 nella chiesa dedicata a Santa Maria in Monte Santo del Seminario diocesano, il nostro Vescovo Francesco Beschi aprirà la prima sessione dell’inchiesta diocesana per la Causa di Beatificazione del Servo di Dio don Giuseppe (don Bepo) Vavassori.
Don Giuseppe Vavassori nasce a Osio Sotto (Bg) il 19 luglio 1888, entra in Seminario nel 1900, viene ordinato sacerdote il 25 luglio 1912 o). Destinato coadiutore il 2 agosto 1912, inizia il ministero e cura in particolare la stampa del bollettino, quindicinale L’Alta Valle Brembana; il 13 giugno 1914 è parroco a Trabuchello, ma nel maggio 1916 è chiamato alle armi. Partecipa alla Prima guerra mondiale nel reparto Sanità: il primo anno rimane in Italia in vari ospedali militari nelle retrovie e in prima linea sull’altipiano di Asiago: dal febbraio 1918, promosso tenente cappellano, è inviato sul fronte francese, dove si trova coinvolto in uno dei più cruenti combattimenti del conflitto bellico: la battaglia di Bligny.
Smobilitato solo alla fine del 1920, il 4 febbraio 1921 è inviato alla parrocchia di Olmo al Brembo. Nel novembre 1925 è nominato direttore spirituale del Seminario, carica da cui è esonerato nel gennaio 1927, quando inizia a collaborare come redattore a “L’Eco di Bergamo”, di cui diventa vicedirettore nel gennaio 1929 e direttore dal 21 marzo 1930 al 31 dicembre 1932. Nel frattempo, nel dicembre del 1925 aveva deciso di occuparsi dei giovani del Patronato S. Vincenzo, ospitati nel chiostro del Carmine, dove alloggiavano anche le sue sorelle: da quel momento la sua esistenza sarà legata interamente a quella del Patronato. Negli anni seguenti, nonostante il gravoso impegno del Patronato, assume su di sé altri incarichi: negli anni Trenta è cappellano dell’Ospedale psichiatrico di Bergamo e delle carceri di S. Agata.
Durante l’occupazione nazista don Vavassori si prodiga a favore dei perseguitati, aiutandoli a nascondersi nelle case del Patronato (S. Brigida aperta nel 1928, S. Paolo d’Argon nel 1935 e Endine nel 1941) o ad espatriare in Svizzera. Nella notte tra il 23/24 novembre 1943 è arrestato dai nazisti con l’accusa di favorire la Resistenza; rimane in carcere fino al 29 dicembre 1943. Nel dopoguerra si occupa anche dell’assistenza ai profughi, collaborando con don Agostino Vismara alla gestione del Villaggio XXV aprile e apre altre case: Sanremo (1946), Stezzano (1948), Clusone (1952), Nembro (1954), Romano di Lombardia (1956), Sorisole (1959).
Nel 1955 promuove alla Grumellina la nascita del Villaggio degli Sposi, cioè alloggi di edilizia popolare da offrire a condizioni agevolate alle giovani coppie bisognose. Nel 1959 inizia la costruzione di un secondo Villaggio a Sorisole per i fanciulli. Dal 1957 fa parte del “Comitato nuove chiese”, costituito per soddisfare le necessità spirituali dei nuovi quartieri sorti nella fascia periferica della città: grazie ad esso, nasceranno ben otto nuove parrocchie con tutte le strutture necessarie per l’attività pastorale. nello stesso periodo, inizia ad occuparsi delle questioni legate alla collocazione e ricostruzione del Seminario vescovile. Nel 1966 impegna il Patronato nell’attività missionaria in Bolivia, dove si reca quell’anno e nel 1969. Nel 1973 inaugura la Casa del Giovane, contigua al Patronato. Don Giuseppe Vavassori muore il 5 febbraio 1975.
Di seguito la locandina con le iniziative della settimana