IL PUZZLE DELLA VITA
“Il tuo papà?”. “E’ morto…”. “Quanti fratelli hai?”. “Quattro, no cinque…forse sei”, “La tua età?”. “Diciotto”. “Strano –penso fra me- ne dimostra una decina in più!” Decido di formulare la domanda diversamente: “In che anno sei nato?”. “Nel 1987”. Appunto, come volevasi dimostrare…
Ricostruire l’identità di molti stranieri è come comporre un puzzle: loro ti presentano i frammenti sparsi di una vita che, proprio come fanno i bambini coi puzzle, incastrano a forza gli uni negli altri col risultato di comporre un quadro incoerente, dove poco a poco scopri che l’unico collante che teneva insieme il tutto era stato il dolore. A questo punto occorre mettersi tenacemente alla ricerca del senso nascosto in quel puzzle caotico di vita e, dopo averlo smontato pezzo a pezzo insieme a loro, ricomporlo con un nuovo collante, quello della carità fino a quando il vero disegno si delinea e prende forma. E allora scopriranno con stupore che persino l’esistenza più dolorosa e sfortunata è portatrice di un senso e può davvero diventare diversa, più promettente e quindi più bella.
– don Davide –