Dall’adolescenza non aveva più messo piede in chiesa: non che fosse contrario a queste cose, ma si sa che l’indifferenza può essere anche peggio dell’ostilità.
Con la morte di suo padre però non poté tirarsi indietro e si stupì nel sentire cosa al funerale il prete e la gente avevano detto dei suoi genitori.
Come figlio unico, aveva raccolto insieme alle confidenze e attestazioni di stima e di rispetto, anche i grazie e le condoglianze di moltissime persone, scoprendo solo allora chi erano i suoi vecchi.
“Loro due sì che sono riusciti a essere qualcuno, non io” disse a un amico, rammaricandosi di essere vissuto vicino a tanta grandezza senza vederla. Giorni dopo si scusò con sua mamma: “Se avessi anche solo intuito che per te e papà la fede era così importante, non sarei stato trent’anni senza andare in chiesa”.
Ma le sorprese non erano finite: “Che dici mai? –rispose la mamma- tu non hai mai smesso di andare in chiesa: io e papà ti ci abbiamo portato ogni domenica; ogni sera hai pregato con noi e ogni mese nella confessione chiedevi perdono insieme a noi dei tuoi peccati”.
Poi l’anziana da un cassetto trasse decine di lettere: “E questi sono i ringraziamenti delle istituzioni benefiche che tu hai aiutato”. Perché questo succede quando l’amore mette radici nella fede.