Frammenti di vita

Quando si è tentati di non volersi bene

By Patronato S. Vincenzo

November 17, 2025

 

Di recente ho ritrovato un foglio di vari anni fa, quando un esperto di ricerche storiche ricostruì su incarico dei miei fratelli la genealogia della nostra famiglia fino alla settima generazione.

Rileggendo dopo tanto tempo tutti quei nomi, mi sono accorto di una cosa a cui non avevo fatto caso prima e cioè che ovviamente le genealogie tengono conto solo del cognome paterno che passa ai figli e non anche di quello materno come ad esempio avviene in America Latina.

Perché se i genitori sono 2, i nonni sono 4, i bisnonni 8 e via moltiplicando, anzi raddoppiando ogni volta. Così che risalendo fino alla 7ª generazione, gli antenati sono 128; alla 10ª sono 1.024 e alla 30ª raggiungono la cifra pazzesca di 1.073.741.824 (avete capito bene: un miliardo e 73 milioni…) di persone, metà delle quali uomini e metà donne.

Cioè ogni bimbo/a che viene al mondo fa parte di una catena di antenati che formano la «moltitudine immensa che nessuno poteva contare» di Apocalisse 7,9.

Ciò significa che nella nascita di ognuno di noi in modo diretto o indiretto è coinvolta gran parte dell’umanità e il nostro corpo è il risultato finale di milioni, anzi di miliardi di vite, mentre la nostra anima coinvolge Dio stesso. Sarebbe perciò il caso di ripetere ogni tanto il Salmo 138,14: «Ti lodo, o Dio, perché mi hai fatto come un prodigio» soprattutto quando si è tentati di non accettarsi, di non volersi bene.