Anni 1980: uno dei preti bergamaschi missionari in un paese del Sudamerica aveva regalato in segno di riconoscenza a un suo fedele collaboratore una bella Bibbia in spagnolo, rilegata in pelle e in carta india, con dedica e firma.
L’altro si era profuso in ringraziamenti, ma dopo pochi giorni era andato da un rigattiere e gli aveva venduto il libro, contrattando sul prezzo fino a ricavarne una discreta somma.
Il compratore cercò a sua volta di vendere la Bibbia, senza riuscirci perché il prezzo era ritenuto troppo alto per un libro bello sì, ma usato.
Così il rigattiere si rivolse al parroco della chiesa più vicina sperando di risolvere quello che minacciava di diventare un cattivo affare.
Il caso volle che il parroco fosse proprio quel missionario bergamasco il quale, dopo aver verificato che il libro recasse la sua dedica e firma, si limitò a chiedergli quanto l’avesse pagata.
Non se ne hanno le prove, ma è certo che il venditore triplicò il prezzo, a dir poco. Il missionario però, senza battere ciglio, rispose: “Mi piace, la compro io”.
Non disse nulla al suo collaboratore: si limitò a lasciare la Bibbia in bella vista sulla scrivania del suo studio al quale l’altro aveva libero accesso.
Nei giorni seguenti il bravo collaboratore sparì dalla circolazione e nessuno lo vide più in parrocchia, così come nessuno (eccetto il parroco) si capacitò di cosa mai fosse successo.
– don Davide