Quando si è pressati da necessità e bisogno è difficile mettere in atto comportamenti di generosità e gratuità, ma a volte succede e allora si sperimenta con soddisfazione come gli sforzi messi in atto per creare atteggiamenti solidali non siano stati vani. Così è successo qualche settimana fa, quando un gruppetto di ospiti africani ha deciso che il mercoledì diventasse “day of volunteering”, il giorno del volontariato cioè del servizio alla comunità che li ospita. La decisione è stata presa senza che nessuno chiedesse loro in modo esplicito di farlo. Molti penseranno che una scelta del genere sia il minimo che ci si debba aspettare da gente che riceve ben più di quanto non dia, ma non si tratta affatto di un comportamento scontato. Così quando di mattino il cortile interno si anima di giovani con ramazza e paletta che lo lasciano pulito e ordinato, sappiamo di non aver lavorato invano. Quando poi alle 17,00 dello stesso giorno per la settimanale adorazione al Santissimo una dozzina di africani si aggrega allo striminzito numero di presenti italiani e preghiamo insieme noi in italiano e loro in inglese, allora sperimentiamo davvero che il buon Dio non solo è presente, ma è felice di stare con noi.
– don Davide –