Che l’elezione del nuovo Papa e la scelta del nome «Leone» abbiano incuriosito i nostri ospiti, lo si è notato dalle tante richieste di spiegazioni, alcune delle quali a dir poco bizzarre.
Un giovane che partecipa anche alle Messe feriali, chiede: «Ora che al posto di Pope Francis c’è Pope Leo, anche il Vescovo deve cambiare nome?». «Cosa te lo fa pensare?». E lui: «Se prima si pregava per il Papa Francesco e il Vescovo Francesco, ora che il Papa si chiama Leone, anche il Vescovo dovrebbe chiamarsi Leone».
Ma non è niente rispetto a quello che un altro fa notare: «Sono contento che il Papa abbia scelto come nome il mio nickname “Lion”. Vorrei fargli gli auguri con le parole del mio motto: “The lion is not afraid to walk alone! (Il leone non ha paura di camminare da solo)».
Faccio notare che «Il Papa si chiama Leo, non Lion e il suo motto ce l’ha già: In Illo uno unum». Spiego cosa significa e aggiungo: «Grazie per il suggerimento, ma non credo che il Papa sia disposto a cambiare né il nome, né il motto».
Un altro giovane africano che aveva bazzicato il Seminario nel suo Paese prima di venire in Italia coi barconi, osserva che nel caso fosse eletto Papa, lui ha già il nome adatto: «Quale?» domando.
E lui: «Mi farò chiamare Manuel Mohamed 1° perché la mia mamma era cristiana e mio papà musulmano». «Apprezzo il tuo ecumenismo -rispondo – ma guarda che per diventare Papa prima di scegliere il nome, c’è altro da fare». «E cioè?» chiede. «Diventare innanzitutto prete».