nell’immagine un dipinto di Ambrosius Brueghel
XVII Settimana del Tempo Ordinario
Proverbio del Giorno
Fa’ che sia il tuo cuore a scegliere la meta, e la ragione a cercare la via. (Proverbio indiano).
Iniziamo la giornata Pregando (Preghiere antiche)
Apri Signore la mia bocca a benedire il tuo nome. Purifica il mio cuore da tutti i vani, cattivi e importuni pensieri. Illumina l’intelletto, infiamma l’anima mia perché possa pregare degnamente, attentamente e devotamente e meritare di essere esaudito al cospetto della tua maestà. Amen”.
Alfonso Maria de’ Liguori Vescovo e Dottore della Chiesa
ùNasce a Napoli il 27-09-1696 da genitori appartenenti alla nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto e dopo alcuni anni di avvocatura, decide di dedicarsi al Signore. Ordinato prete nel 1726, Alfonso mentre si prepara per un futuro impegno missionario in Oriente, prosegue l’attività di predicatore e confessore e prende parte alle missioni nei paesi all’interno del regno. Fonda la Congregazione del SS. Salvatore. Nominato vescovo di Sant’Agata governa la diocesi con dedizione, fino alla morte nel 1787
Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 14,1-12)
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Riflessione Per Il Giorno (don Luigi M. Epicoco)
Tutta la storia è il tentativo di Dio di pescarci dal mare del non senso, di tirarci fino alla riva della fine della storia. Ma la salvezza non è un fatto automatico. La salvezza è essere riconosciuti buoni, e non semplicemente presi. Infatti tutti noi “siamo presi” da questa rete tutte le volte che ci accostiamo ai sacramenti, che ascoltiamo la Parola, che preghiamo, che facciamo un qualsiasi gesto che abbia a che fare con la fede. Ma essere presi nella rete non ci salva in automatico. Conta la scelta del bene o del male. Sono le nostre scelte nella vita che ci qualificano come “buoni” o come “cattivi”. Serve poco ad essere presi se poi veniamo riconosciuti come cattivi. Il regno dei cieli è un misto tra la Grazia e la nostra libertà. Non solo la Grazia, e non solo la nostra libertà, ma entrambe le cose contano. Per troppo tempo, forse, ci siamo convinti che tutto poggiava sulle nostre scelte e le nostre forze, ma così non è; senza la Grazia, senza l’essere presi non serve a molto il nostro sforzo. Ma è vero anche il contrario, non possiamo delegare alla Grazia ciò che poi dovremmo e potremmo fare noi con la nostra libertà. Solo scegliere concretamente il bene alla fine ci rende anche buoni.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché impariamo a vivere ogni giorno come se fosse il primo e l’ultimo
Don’t forget!
DHARMSALA, INDIA: testa di cartapesta raffigurante il presidente cinese Xi Jinping appesa a Dharmsala, India, per protestare contro l’occupazione cinese del Tibet. – AP PHOTO / ASHWINI BHATIA.
L’alpino Angelo Crottini, 75 anni da compiere il 5 aprile, di Bianzano, non è riuscito a resistere al Covid-19, che ha colpito un fisico non più nel pieno della forza. È morto all’ospedale di Esine in Val Camonica, dove era stato portato al peggiorare delle condizioni di salute. Lascia la moglie Tullia e i figli Angelica e Stefano. In paese, 600 abitanti, uno di quei posti in cui più o meno tutti si danno del tu, la notizia ha fatto subito il giro delle case. «Era una persona bravissima e affabile – ricorda la guida degli alpini locali Silvano Sangalli -. Faceva parte del nostro gruppo Ana fin da quando è stato fondato 20 anni fa. Ci mancherà molto». Benvoluto da tutti, amante delle storie e delle chiacchierate, Crottini, originario di S. Felice sul lago d’Endine, si era trasferito 40 anni fa a Bianzano con la moglie. «Mi dispiace moltissimo. Abbiamo perso una persona importante della nostra comunità – dice il sindaco Nerella Zenoni – uomo disponibile, gentile, molto alla mano e insieme riservato, sempre corretto e diligente. Era un pezzo di storia, perché ha gestito a lungo il primo bar in paese». Dopo aver lasciato il lavoro da camionista, Angelo, insieme a Tullia, aveva infatti aperto, dirigendolo per circa tre decenni, un locale e rivendita di tabacchi, un vero e proprio punto di riferimento per intere generazioni di concittadini, per poi chiuderlo nei primi anni 2000. «Abbiamo passato tante serate e fatto tante risate tra noi – raccontano l’ex sindaco Marilena Vitali e il marito Manuel, nipote dello stesso Crottini -. Quando eravamo giovani il “Tullia” era l’unico bar in un paese in cui non c’erano l’oratorio o altri punti di aggregazione. Angelo ci ha aiutato a crescere; sono tanti i bei momenti passati con lui