Riflessione del giorno

Sabato 1° luglio 2023

By patronatoADM

June 30, 2023

 

XII settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma di Blaise Pascal

“Sono convinto che il nostro più grande peccato è quello di omissione: bene non fatto, responsabilità non vissute, gesti buoni e doverosi non compiuti, impegni disattesi.”

 

Preghiera di S. Efrem il Siro

Signore delle nostre vite allontana da noi lo spirito dell’ozio, della tristezza, del dominio e le parole vane. Accorda ai tuoi servi lo spirito di castità di umiltà di perseveranza e la carità che non viene mai meno.

Sì, nostro Signore e nostro Re concedici di vedere i nostri peccati e di non giudicare i fratelli e tu sarai benedetto ora e nei secoli dei secoli. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di dio del giorno Matteo 8,5-17

Entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.

Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti».

E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito. Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.

 

Riflessione di Papa Francesco sulla denatalità in Italia

La nascita dei figli è l’indicatore principale per misurare la speranza di un popolo. Se ne nascono pochi vuol dire che c’è poca speranza. E questo non ha solo ricadute dal punto di vista economico e sociale, ma mina la fiducia nell’avvenire. Ho saputo che lo scorso anno l’Italia ha toccato il minimo storico di nascite: appena 393 mila nuovi nati.

È un dato che rivela una grande preoccupazione per il domani. Non possiamo accettare che la nostra società smetta di essere generativa e degeneri nella tristezza. Quando non c’è generatività viene la tristezza. È un malessere brutto, grigio…La sfida della natalità è questione di speranza. Ma attenzione, la speranza non è, come spesso si pensa, ottimismo, non è un vago sentimento positivo sull’avvenire. “Ah, tu sei un uomo positivo, una donna positiva, bravo!”.

No, la speranza è un’altra cosa. Non è un’illusione o un’emozione che tu senti, no; è una virtù concreta, un atteggiamento di vita. E ha a che fare con scelte concrete. La speranza si nutre dell’impegno per il bene da parte di ciascuno, cresce quando ci sentiamo partecipi e coinvolti nel dare senso alla vita nostra e degli altri. Alimentare la speranza è dunque un’azione sociale, intellettuale, artistica, politica nel senso più alto della parola; è mettere le proprie capacità e risorse al servizio del bene comune, è seminare futuro.

La speranza genera cambiamento e migliora l’avvenire. È la più piccola delle virtù – diceva Peguy – è la più piccola, ma è quella che ti porta più avanti! E la speranza non delude. Oggi ci sono tante Turandot nella vita che dicono: “La speranza che sempre delude”. La Bibbia ci dice: “La speranza non delude” (cfr Rm 5,5).

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Preghiamo per il nostro paese che rinunciando ai figli, rinuncia al futuro, affinché riscopra la forza della speranza.

 

Don’t forget! La foto della settimana

Dal libro “Switzerland vs. the world”, la Svizzera contro il resto del mondo. Un ironico confronto tra stereotipi.