Riflessione del giorno

sabato 10 febbraio ’18

By Patronato S. Vincenzo

February 09, 2018

 

nel video Gianni Morandi canta “Cassius Clay” il più grande pugile della storia della boxe

 

Proverbio del giorno (Congo)

In visita dagli altri, apri gli occhi, non la bocca.

 

Iniziamo la Giornata Pregando

Meraviglioso, Signore, è ciò che fai, quel che capiamo e quel che non capiamo, che apprezziamo e non apprezziamo. La prova del tempo ci mostra che le tue vie non sono le nostre vie, ma che sempre provvedi al bene di chi ama Dio. Dal male fai sì che si ricavi un bene più grande, dalla malattia una sorgente di lode, pazienza e compassione. Noi crediamo che tu sei buono e sei signore di ogni cosa, anche dell’impossibile. Meraviglioso, Signore, è tutto ciò che fai. Amen

 

SCOLASTICA

ci è nota dai “Dialoghi” di S. Gregorio Magno. Vergine saggia, antepose carità e contemplazione alle semplici regole e istituzioni umane, come manifestò nell’ultimo colloquio con il suo fratello s. Benedetto, quando con la forza della preghiera “poté di più, perché amò di più”.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Mc 8,1-10)

In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano». Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?». E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette». Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. Erano circa quattromila. E li congedò. 

 

Riflessione Per Il Giorno (Fatti veri)

“Vanno risarciti i danni a entrambi i coniugi (…)” per l’erronea esecuzione di un intervento. Così ha stabilito la 3.a sez. civile della Cassazione, annullando una sentenza della Corte d’appello di Torino”. L’errore è consistito nel non eliminare un feto che è andato avanti per la sua strada fino a nascere! E’ nata una bambina che ora ha 17 anni. Al 2012 risale la prima richiesta di risarcimento avanzata dal padre che però il tribunale di Alessandria respinse. La madre era già stata indennizzata dall’assicurazione dell’ospedale in base a un accordo raggiunto in breve…! Certo poi loro l’hanno cresciuta, questa bambina. Ma, riferiscono i giornali, per poterla mantenere la madre ha dovuto lasciare il lavoro e anche il padre lo ha fatto per poter ottenere il TFR e cambiare casa, dandosi da fare per trovare una nuova occupazione…tutto per adattarsi alle esigenze di questa figlia ribelle. Ci voleva la decisione della Suprema Corte che ha accordato il risarcimento richiesto dal padre il quale con notevole ostinazione per anni ha messo in atto un’inspiegabile strategia. Cos’abbia di “supremo” la corte che ha legiferato in questo tristissimo caso, rimane un mistero…Ma questa ragazza, non avrà sentito e respirato per anni un’aria grevissima? Altro che bullismo. Sentirsi guardata come un peso, un incidente che ha causato gravi danni alla vita dei suoi genitori e usata con la sola prova schiacciante di essere viva; essere studiata e impugnata come motivo per ottenere un indennizzo, non deve essere l’orizzonte dentro al quale è bello crescere. E la suprema corte (in minuscolo, il maiuscolo non se lo merita proprio) che tutela i genitori contro il figlio, che rende pubblici i loro più meschini pensieri (non ti volevo, accidenti, perché sei nata) e li brandisce e impugna come principi degnissimi, non se ne vergogna, almeno un po’?

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per le vittime delle foibe e di tutte le stragi di ogni segno e colore.

 

Don’t Forget

10 febbraio: si celebra la Giornata di ricordo delle VITTIME DELLE FOIBE che vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e delle vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».