Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di preparazione alla messa)
“Ricordati, o Signore, della tua creatura, che hai redento col tuo sangue. Mi pento di aver peccato, desidero rimediare a ciò che ho fatto. Togli dunque da me, o Padre clementissimo, tutte le mie iniquità e i miei peccati, affinché, purificato nella mente e nel corpo, meriti di gustare degnamente il Santo dei Santi”.
Mattia Apostolo
Di Mattia si parla nel primo cap. degli Atti degli apostoli, quando è scelto con un sorteggio a ricomporre il numero di dodici, sostituendo Giuda. Dopo Pentecoste, Mattia inizia a predicare, ma non si hanno più notizie su di lui. Le sue reliquie sono venerate a Treviri.
La Parola di Dio del giorno (Atti 1,15-17.20-26)
“In quel tempo, in sostituzione di Giuda furono proposti due candidati, Giuseppe detto Barsabba, sopprannominato Giusto e Mattia. Allora essi pregarono dicendo: “Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto”. Gettarono le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli”
La riflessione del giorno (Aldo Cazzullo)
Le fotografie di Doina Matei sorridente al sole del Lido di Venezia e dei 4 minori rom coi pollici alzati in caserma dopo il fermo, hanno un effetto devastante. Innanzitutto sui genitori di Vanessa Russo, 23 anni, vittima della donna romena. Siamo la patria di Cesare Beccaria, e ne siamo fieri; ma tra il Texas o l’Arabia Saudita, o la Cina e il lassismo esiste pure un giusto mezzo. Nove anni fa Doina Matei uccise Vanessa in modo atroce per futili motivi, dopo una lite su chi aveva spinto chi; la foto al Lido le è costata la semilibertà, per qualche tempo. I minorenni non hanno compiuto un delitto di sangue; hanno spaccato una vetrina con un tombino, per rubare telefonini. Ma il senso di impunità che comunica l’immagine ha la forza del contagio. Il giornalista Massimo Gramellini si è chiesto cosa impedisce di mandarli, se non in carcere, a fare gli spazzini in un parco pubblico o i camerieri alla mensa dei poveri. In effetti lavorare per gli altri può dare la gratificazione che viene dal rendersi utili alla comunità anziché di danno. La legge già prevede percorsi di rieducazione e reinserimento. Ma quanti li seguono? E con quali risultati?
Intenzione del giorno
Preghiamo perché ci sia più onestà a correttezza dell’amministrazione pubblica del nostro paese.
Don’t Forget!