Riflessione del giorno

sabato 15 febbraio ’20

By Patronato S. Vincenzo

February 14, 2020

 

 

 

nell’immagine un dipinto di Susan Ricker Knox

 

 

Proverbio del giorno (1.000 proverbi della bibbia)

7 cose sono in abominio al Signore: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, cuore che trama iniqui progetti, piedi che corrono rapidi verso il male, falso testimone che diffonde menzogne e chi provoca litigi tra fratelli.

 

Iniziamo la Giornata Pregando

Signore che sei Via, Verità e Vita, aiutaci a seguire la tua strada, per incontrarti in quanti hanno fame, sete, bisogno di aiuto. Mandaci il tuo spirito di verità, per illuminare i nostri passi e sostenerci lungo il cammino E aiutaci perché in ogni stagione della nostra vita noi ci sappiamo impegnare per lasciare davvero il mondo un po’ meglio di come lo abbiamo trovato. Amen

 

FAUSTINO e GIOVITA PATRONI di BRESCIA

due cavalieri, convertiti alla fede cristiana, sono i primi evangelizzatori del Bresciano, morti martiri tra il 120/134 sotto l’imperatore Adriano.

 

Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 8,1-10)

Essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano». Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?». E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette». Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli. Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati. Erano circa quattromila. E li congedò.

 

Di Kobe Bryant, uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, si conoscono i successi: 5 volte campione NBA, 2 volte campione olimpico, 18 volte All-Star e 3° per punteggio nella classifica NBA, ma pochi sanno che la fede cattolica lo ha aiutato in uno dei suoi momenti più difficili. Nato a Philadelphia, Kobe è cresciuto in una famiglia cattolica e da piccolo ha anche vissuto in Italia. Entrato nell’NBA a 17 anni, ha sposato in chiesa Vanessa Laine. Due anni dopo sono diventati genitori. Bryant era al top e tutto sembrava andare nella direzione che sognava. Ma nel 2003, Bryant è stato accusato di aver stuprato una donna in una stanza d’albergo, mentre si trovava in Colorado per un intervento al ginocchio. Il cestista ha ammesso i rapporti sessuali, ma ha negato lo stupro. Il giocatore si scusò pubblicamente, ma la questione ebbe ripercussioni, perché molti sponsor lo abbandonarono e la sua reputazione ne uscì infangata. Nel 2011 la moglie ha chiesto il divorzio. In uno dei periodi più bui della sua vita, Kobe Bryant si è rivolto alla sua fede cattolica: “L’unica cosa che mi ha aiutato davvero durante quel processo è stato parlare con un sacerdote”. “È stato quasi divertente. Mi ha guardato e mi ha detto: “L’hai fatto?”. E io ‘No’. Poi mi ha chiesto: “Hai un buon avvocato?” e io ‘Sì, è fenomenale’. Al che lui ha detto: “Lascia stare, vai avanti. Dio non ti darà nulla che tu non possa affrontare, e ora è tutto nelle sue mani. È una cosa che non puoi controllare, quindi lascia stare”. E quello è stato il punto di svolta”. In seguito Kobe Bryant si è riconciliato con la moglie, e insieme hanno fondato la Kobe and Vanessa Bryant Family Foundation, che si dedica ad aiutare i giovani in difficoltà, a incoraggiare lo sviluppo delle capacità fisiche e sociali attraverso lo sport e ad assistere i senzatetto. Nella vita, tutti commettiamo degli errori e anche Kobe il quale in tutte le prove che ha affrontato si è reso conto che fama e fortuna non erano niente rispetto alla fede e alla famiglia.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché malati e familiari ricevano la solidarietà di quanti sono a loro servizio

 

Don’t Forget! – La Foto della Settimana

BNEI BRAK – ISRAELE

Febbraio 2020: Ebrei ultraortodossi festeggiano la festa di Tu Bishvat, detta anche Capodanno degli alberi, quando si piantano alberi e si mangiano i prodotti della terra lodati nella Torah: grano, orzo, uva, fichi, melograni, olive e datteri. AP PHOTO / LAPRESSE / ODED BALILTY