Riflessione del giorno

Sabato 17 maggio 2025

By Patronato S. Vincenzo

May 16, 2025

 

Ottava di Pasqua

 

Avvenne il 17 maggio…

1809 – Napoleone Bonaparte annette lo Stato Pontificio all’Impero francese.

1902 – L’archeologo Spyridon Stais scopre la macchina di Anticitera, un calcolatore meccanico di epoca ellenistica.

1953 – Viene inaugurato, con la partita Italia-Ungheria, lo Stadio Olimpico di Roma.

1972 – Esponenti di Lotta Continua uccidono a Milano, il commissario capo Luigi Calabresi.

2009 – Dopo 25 anni di guerra civile in Sri Lanka, le Tigri Tamil si arrendono

 

Aforisma dal Vangelo

“Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me, dice il Signore.”

 

Preghiera Colletta

O Dio, che nella solennità della Pasqua agisci per la salvezza del mondo, continua a elargire alla Chiesa la tua benevolenza, perché, fedele ai tuoi comandamenti nella vita presente, possa giungere alla pienezza della gioia eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di dio del giorno Giovanni 14,1-6

Disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre.

Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

 

Riflessione di Mons. Ravasi “Mattutino”

Credente non è chi ha creduto una volta per tutte, ma chi, in obbedienza al participio presente del verbo, rinnova il suo credo continuamente. Quando raccontava la sua conversione Chateaubriand, usava semplicemente due verbi: j’ai pleuré et j’ai cru, «ho pianto e ho creduto». Certo, c’è la via di Damasco per San Paolo e per molti; ma questa epifania folgorante dev’essere solo un inizio, altrimenti si trasforma in un mero evento spettacolare o taumaturgico.

Ha, quindi, ragione Erri De Luca quando definisce l’autentico credente. Emblematico è appunto il participio presente che incarna una continuità e non un atto singolo. Quando Elisabetta saluta Maria, la madre di Gesù venuta in visita nella sua casa, la interpella così: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Luca 1,45).

Ebbene, se noi esaminiamo l’originale greco, scopriamo un participio che indica uno stato permanente «Beata la credente!». In Vangelo della Visitazione contiene, allora, al suo interno anche questo messaggio: credere non è tanto un atto eroico ed eccezionale, compiuto una volta per sempre; ma è, invece, una scelta quotidiana, coi colori dell’ordinario e persino della paziente fedeltà.

Ne sa appunto qualcosa Maria che deve seguire suo figlio prima nel grigiore dei giorni nascosti e sempre uguali di Nazareth e poi in mezzo alla folla che lo segue, fino a raggiungerlo sulla vetta della prova e del distacco, nell’addio struggente del Calvario. Maria è credente nel cuore e nelle opere anche quando s’inerpica verso la casa di Elisabetta per esserle accanto, mentre la parente compie la gestazione del figlio Giovanni.

 

Intenzione di preghiera

Preghiamo per il nuovo Papa Leone XIV affinché lo Spirito Santo lo guidi, il Signore Gesù gli ponga nel cuore e sulle labbra la sua Parola e Dio Padre lo faccia segno della sua Paternità universale.

 

Don’t Forget! Foto della settimana

GIOVEDÌ 15 MAGGIO ABU DHABI, EMIRATI ARABI UNITI

Il presidente statunitense Donald Trump e il presidente degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed Al Nahyan durante la visita alla Grande moschea dello sceicco Zayed

AP PHOTO / ALEX BRANDON