17. settimana tempo ordinario
Avvenne il 2 agosto…
216 a.C. – Canne: Annibale distrugge l’esercito di Lucio Emilio Paolo e di Gaio Terenzio Varrone. La sua azione è considerata uno dei capolavori della tattica militare.
1902 – Regno d’Italia entra in vigore il regio decreto che elimina l’obbligo delle catene per i detenuti.
1934 – Adolf Hitler diventa führer della Germania nazista.
1945 – Si chiude la conferenza di Potsdam.
1980 – Strage di Bologna: una bomba nella stazione Centrale provoca 85 morti e oltre 200 feriti.
1990 – L’Iraq invade il Kuwait.
Aforisma di Nicolas Gomez Dàvila
“Chi denuncia i limiti intellettuali dei politici dimentica che tali limiti sono la causa dei loro successi.”
Preghiera Colletta
O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di dio Matteo 14,1-12
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!». Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo.
Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta. Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre. I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.
Riflessione dal Mattutino di Mons. Ravasi
È Dio che io invocavo / con il canto del mio flauto rustico. / Egli è venuto attraverso il dolce cammino dei campi. / Egli è venuto con il grano maturo dei cattolici. Si innamorò della campagna francese ove visse facendola diventare sostanza poetica nei suoi scritti. In essi intrecciò al fascino della natura la fede, nuovamente abbracciata nel 1905 con grande intensità, e nacquero così le Georgiche cristiane (1912), dal titolo emblematico.
In questa giornata estiva abbiamo convocato il poeta Francis Jammes con una manciata di versi, per certi aspetti programmatici. Infatti, il flauto campagnolo e «rustico» dello scrittore intona una lode a quel Dio che non appare nell’epifania tremenda e grandiosa del Sinai, ma che s’avanza – come un semplice contadino – lungo «il dolce cammino dei campi». Attorno si allargano le distese biondeggianti di grano, che Jammes trasfigura nel messaggio di fede che Dio porta con sé e che il poeta aveva appunto ritrovato nel suo ritorno alla fede cattolica.
Abbiamo perduto la capacità di stupirci davanti alla bellezza e alla vitalità del creato; complicati e difficili come siamo diventati, non ne gustiamo più la semplicità pura e serena. Per questo, vorrei lasciare ancora la parola a Jammes – il cui motto era «Essere semplici per esseri veri» – e a qualche verso della sua Preghiera per andare in paradiso con gli asini: «Quando sarà l’ora di venire da te, mio Dio, / prenderò il mio bastone e incamminato sulla grande strada, / agli asini, amici miei, dirò: / Io sono Francis Jammes e vado in paradiso… / Venite, dolci amici del cielo turchino, / poveri cari animali… / Fa’, mio Dio, che nel paese delle anime io assomigli a questi asini / che allora specchieranno la loro povertà umile e dolce / nella limpidezza dell’eterno amore».
Intenzione di preghiera
Perché l’indulgenza di S. Francesco ci aiuti a vivere con convinzione la nostra fede quotidiana.
Don’t forget! Perdono di Assisi