3. settimana di pasqua
Avvenne il 20 aprile…
1657 – Gli ebrei di New Amsterdam (oggi New York) ottengono il diritto alla libertà di religione
1902 – Pierre e Marie Curie purificano e isolano l’elemento radio.
1945 – Le truppe sovietiche entrano a Berlino.
1972 – L’Apollo 16 si posa sulla superficie della Luna.
2008 – Papa Benedetto XVI visita Ground Zero a New York dove sorgevano le Twin Towers
Aforisma da 2 Timoteo 12,17
Dio non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
Preghiera dal salmo 115
Cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore. Adempirò i miei voti al Signore, davanti a tutto il suo popolo. Agli occhi del Signore è preziosa la morte dei suoi fedeli. Ti prego, Signore, perché sono tuo servo; io sono tuo servo: tu hai spezzato le mie catene. A te offrirò un sacrificio di ringraziamento e invocherò il nome del Signore. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 6,60-69
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù sapendo dentro di sé che i discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita.
Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Riflessione detti e fatti dei padri del nuovo deserto
Abba Paolo rifletteva su una parola di Gesù che gli procurava turbamento: “Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala”. Pensava che Gesù non avesse solo esagerato, ma anche ironizzato e così per il piede e per l’occhio. Diceva tra sé: “È Parola di Dio, ma come si fa ad accettarla? Non c’è nessuno che l’abbia realizzata: io almeno non ho mai sentito che un cristiano si sia tagliato una mano o un piede o si sia cavato un occhio per ubbidire a Gesù”.
Confidò i suoi dubbi ad abba Giuseppe che lo rasserenò, ma gli mise altre pulci in tutt’e due le orecchie: “La Parola di Gesù è più vera di quel che pensiamo. Tagliare la mano che significa? Con quella mano non potresti più far nulla: «Se la mano ti scandalizza, tagliala» significa che se il lavoro che fai ti allontana da Gesù, devi smetterlo e, se non è volontà di Dio, eviterai di accarezzare la persona che hai avvicinato.
«Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo»: cioè eviterai di andare nei luoghi in cui trovi pericoli per la tua fede. «Se il tuo occhio di scandalizza, cavalo»: eviterai cioè di leggere o guardare o osservare ciò che non aiuta la tua intimità con Dio o che potrebbe disturbare la purezza del tuo cuore o del tuo corpo».
Abba Paolo lo guardò stranito: “Non l’ho mai interpretato in questo modo”. Abba Giuseppe rispose: “Questa sapienza te la dà Gesù se tu lo ami con tutto il cuore!”. Si salutarono e fecero il segno di croce.
Intenzione di preghiera
Certi governanti del mondo sono peggio di bimbi capricciosi, solo che a differenza dei bimbi le loro decisioni provocano stragi, guerre, distruzioni e dolori senza fine. Preghiamo che Dio li converta.
Don’t Forget! News del PSV
SORISOLE 23-3-2024: 4° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI DON FAUSTO
Nella Liturgia della domenica delle Palme Mons. Vittorio Nozza che di don Fausto è stato compagno e amico, ne ha tracciato un commosso ricordo ed evocando l’ingresso di Gesù a Gerusalemme a dorso di un puledro, ha messo in luce lo stile umile, semplice, ordinario del cristiano; uno stile discreto, non trionfalista né smanioso di grandezza e potenza; uno stile di prossimità ai volti e alle storie della gente, intrecciata di ascolto e cura.
In questa prospettiva, don Nozza ha riletto il vissuto di don Fausto che, nella scia del carisma di don Bepo, si è fatto carico della storia di tanti volti e di tante storie di vita segnate da fragilità, abbandono, disperazione e l’ha fatto attraverso relazioni personali vere e significative nei confronti dei piccoli e degli ultimi, mantenendo fermo il primato del rapporto personale per accompagnare i minori che accoglieva nel cammino di assunzione di responsabilità e favorirne l’inserimento nel tessuto ecclesiale e sociale. Alla fine don Dario ha letto un scritto di don Fausto ai suoi ragazzi: “Le scorciatoie per non sentire la fatica sono le vie che più illudono: diffidate della solitudine e aiutatevi vicendevolmente e sempre”. Parole più che mai attuali!