Riflessione del giorno

Sabato 22 gennaio 2022

By patronatoADM

January 21, 2022

 

2. settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma del giorno di Nicolàs Gòmez Dàvila

“Nulla è più pericoloso che risolvere problemi transitori con soluzioni permanenti”.

 

Preghiera del giorno di S. Agostino

Te invoco, Dio Verità, sorgente, principio, autore di tutto ciò che è vero. Dio Sapienza, sorgente, principio, autore della sapienza di tutto ciò che è sapiente. Dio che sei la vera, la suprema Vita, sorgente, principio, autore della vita di tutto ciò che vive veramente e sovranamente.

Dio beatitudine, sorgente, principio, autore della gioia di tutto ciò che è felice; Dio del bene e del bello in tutto ciò che è buono e bello. Dio-Luce intelligibile, sorgente, principio, autore della luce in tutto ciò che brilla di questa luce. Dio il cui regno è questo universo che i sensi ignorano.

Dio il cui regno traccia la legge ai regni di questo mondo. Dio dal quale allontanarsi è cadere, al quale ritornare è risorgere, nel quale rimanere è costruirsi solidamente. Uscire da te è morire, tornare in te è rivivere, abitare in te è vivere.

Nessuno ti perde se non viene ingannato, nessuno ti cerca se non è chiamato, nessuno ti trova se non è purificato. Abbandonarti è perdersi, cercarti è amare, vederti è possederti.

Verso di te la fede ci spinge, la speranza ci guida, la carità a te ci unisce. Dio per mezzo del quale noi trionfiamo del nemico, a te rivolgo la mia preghiera! Amen.

 

Santo del giorno

 

La Parola di Dio del giorno Marco 3,20-21

Gesù entrò in casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

 

Riflessione del giorno

Rabbi Davide di Lelow aveva fatto per 12 anni la grande penitenza: digiuno da un sabato all’altro e severe mortificazioni. Ma sentiva di non aver ancora raggiunto la perfezione. Poiché aveva udito che Rabbi Elimelech era medico delle anime, andò da lui a chiedergli aiuto.

La sera del sabato si presentò al Rabbì insieme a molti altri: questi dette la mano a tutti, ma a lui voltò le spalle e non lo guardò. Davide di Lelow ne fu sconvolto, ma pensò che il maestro l’aveva scambiato per un altro. Perciò la sera dopo gli si avvicinò di nuovo e gli tese la mano; ma accadde come prima.

Egli pianse tutta la notte e decise di tornare a casa a sabato terminato. Ma giunta l’ora in cui Rabbi Elimelech insegnava, non poté trattenersi e si avvicinò alla finestra. Sentì il Rabbi che diceva: «Talvolta vengono a trovarmi uomini che si sono tormentati con digiuni e mortificazioni, e qualcuno compie la grande penitenza e la ripete anche per 12 anni.

Dopo tutto ciò si ritengono degni dello Spirito Santo e vengono da me perché io lo faccia scendere su di loro e quel poco che manca dovrei colmarlo io. Ma tutto il loro esercizio è meno di una goccia d’acqua nel mare, perché non sale a Dio, ma all’idolo del loro orgoglio.

Essi devono ritornare a Dio abbandonando il lavoro fatto fino allora e devono ricominciare a servire con cuore sincero». Quando Rabbi Davide udì queste parole lo spirito l’afferrò con tale violenza che quasi perse i sensi. Trattenendo il respiro andò alla porta di casa, l’aprì adagio con grande timore e si fermò sulla soglia.

Allora Elimelech si alzò, corse incontro all’uomo, lo abbracciò ed esclamò: «Benedetto colui che viene!» Poi lo condusse alla tavola e lo fece sedere accanto a sé.

Ma Eleazar, il figlio del rabbì, non riuscì a trattenere lo stupore e disse: «Padre, ma questi è l’uomo che hai mandato via due volte perché non potevi sopportarne la vista!» «Ma no» rispose Elimelech «quello era tutta un’altra persona, questo è il nostro caro Rabbi Davide!».

 

Intenzione di preghiera per il giorno

In questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani preghiamo perché Dio ci aiuti a superare le nostre divisioni.

 

Don’t Forget! Foto della settimana

A Clanezzo, in comune di Ubiale Clanezzo (Bergamo) c’è il ponte sospeso più antico di Lombardia. Infatti il “ponte che balla”, com’è chiamato, risale al 1878.

Attraversa il fiume Brembo ed è uno dei primi esempi ottocenteschi di struttura realizzata con la tecnica delle funi portanti sulla riva e venne costruito per volere di Vincenzo Beltrami, allora proprietario del castello del paese, per sostituire il traghetto che collegava le rive.

È possibile ancora oggi percorrere il ponte lungo 75 metri facendosi cullare dal suo dondolio. Ma non è finita qui, a poca distanza vi è un altro ponte, il “Ponte di Attone” (foto sotto a sinistra) realizzato in pietra grezza, che anticamente univa i paesi di Clanezzo e Almenno.

Percorrendolo si vedono anche i resti dell’antica dogana e del porto, dove si ritiravano i dazi di coloro che volevano raggiungere i paesi via fiume.

Infine il terzo ponte è il più alto sul torrente Imagna (foto in basso a destra) e unisce Clanezzo con Almenno. Dopo aver percorso i ponti merita una visita il borgo medievale con castello e chiesa di S. Gottardo del XVII sec.