Riflessione del giorno

sabato 23 novembre ’19

By Patronato S. Vincenzo

November 23, 2019

Proverbio del Giorno

«A che serve un volto florido se lo stomaco è vuoto? (India)»

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Salmo 84)

Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe. Vedi, Dio, nostro scudo, guarda il volto del tuo consacrato. Per me un giorno nei tuoi atri è più che mille altrove, stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi. Poiché sole e scudo è il Signore Dio; il Signore concede grazia e gloria, non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine. Signore degli eserciti, beato l’uomo che in te confida…Gloria al Padre…Amen

 

Clemente I Papa e martire 4° vescovo di Roma

è ricordato nel Canone Romano. La sua lettera ai Corinzi, appare come uno dei più antichi documenti dell’esercizio del primato: accenna alla morte di Pietro e Paolo e dei protomartiri romani nella persecuzione di Nerone

 

La Parola di Dio del giorno (Luca 20,27-40)

Si avvicinarono a Gesù i sadducei che negano vi sia risurrezione e gli posero la domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui». 

 

Riflessione Del Giorno (I nuovi Schiavisti)

Il giornalista Lorenzo Cremonesi ha rivelato il meccanismo: i criminali della mafia araba fanno salire le vittime migranti su di un peschereccio che, percorse 5 miglia, scarica i poveri migranti su di un barchino che non può reggere il mare, di modo che sono abbandonati in balia delle acque, senza che sulla seconda imbarcazione vi sia più nessuno dei trafficanti (cfr. L. Cremonesi, Libia, i corpi dei migranti lasciati al sole sulla strada, Corriere della Sera del 26 luglio 2019). A questo punto i barchini, strapieni di uomini, debbono provare con poco carburante e piccoli motori, a uscire dalle acque territoriali libiche, mentre vengono inviati segnali perché qualcuno li soccorra. L’inganno a cui sono sottoposte le vittime ignare è terribile. La mafia araba dei trafficanti di uomini permette al massimo alle vittime di uscire dalle acque territoriali, aspettando che poi venga qualcuno a salvarli. Il meccanismo era già stato smascherato ai tempi del ministro Minniti: era chiaro che i trafficanti rilasciavano i migranti condannandoli a morte certa in mare, se qualcuno non fosse intervenuto, e che l’azione criminosa avveniva sempre più vicino alle acque territoriali libiche. In modo intelligente, Minniti aveva chiesto collaborazione a tutte le imbarcazioni presenti in zona, comprese le ONG, perché supportassero la polizia contro i trafficanti mafiosi, in maniera da intervenire sui carnefici dei migranti, il più rapidamente possibile, mentre si cercava di strappare alla morte le persone da loro abbandonate al largo della Libia.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché uniamo alla preghiera a Dio, il digiuno verso noi stessi e la carità verso i poveri.

 

Don’t forget! – La Foto della settimana

Venezia sotto quasi due metri d’acqua, la Basilica di S. Marco gravemente danneggiata, la città che subisce danni incalcolabili e due persone che muoiono per la furia del mare: 187 centimetri d’acqua alta, il secondo livello più alto mai registrato. E il progetto del “Mose” che rischia di annegare in un mare di sprechi e di polemiche…Che si sta facendo per salvare la città più bella del mondo?

 

nell’immagine un dipinto di Tonino Dal Re