Ottava di Pasqua
Avvenne il 26 aprile…
1868 – Umberto I di Savoia sposa sua cugina Margherita, facendone la prima regina d’Italia.
1937 – Guernica viene bombardata nell’ambito della guerra civile spagnola.
1933 – Viene istituita la Gestapo, la polizia segreta ufficiale del regime nazista
1986 – Si verifica un’esplosione in una centrale nucleare di Černobyl’, in Ucraina. Nei giorni seguenti una nube radioattiva contamina buona parte dell’Europa, mentre le conseguenze sulla popolazione locale dureranno per decenni.
1994 – Il Sudafrica tiene le sue prime elezioni cui partecipano cittadini di colore.
Aforisma da Inno di Pasqua
“La gioia di Cristo risorto si spande per tutta la terra la vita ha distrutto la morte; la grazia ha vinto il peccato.”
Santo del giorno
B. V. Maria del Buon Consiglio
Preghiera Colletta
O Padre, che nella tua immensa bontà estendi a tutti i popoli il dono della fede, guarda i tuoi figli di elezione, perché coloro che sono rinati nel Battesimo siano rivestiti dell’immortalità beata.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio Del sabato dell’ottava di Pasqua
Atti 4,13-21; Salmo 117; Marco 16,9-15
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Magdala, dalla quale aveva scacciato sette demoni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto.
Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
Riflessione da Mattutino di Ravasi
Svegliati, lettore, svegliati! Alza la testa dalla tua scrivania, dalle scartoffie, dal computer, dalle presse, dalle merci della tua bottega. Spegni l’assordante fracasso dei televisori” E ascolta le parole di un antico ribelle: «Il mio animo va sempre più fremendo quando penso al genere di vita che ci aspetta se non ci rivendichiamo da noi la libertà».
L’ira, come si sa, è un vizio capitale. Ma lo sdegno è una virtù, tant’è vero che Cristo stesso non esita a impugnare la frusta di cordicelle contro i mercanti nel tempio e quella fatta di parole nelle sue denunce contro le ingiustizie e le ipocrisie (cfr. Mt 23). La capacità di indignarci viene risvegliata da queste parole di un giornalista e scrittore che può essere discusso nelle sue accuse, ma al quale non si possono negare passione e sincerità.
Parlo di Massimo Fini dalla cui raccolta di articoli ho tratto lo spunto per una riflessione semplice e necessaria. L’«antico ribelle» a cui egli rimanda è il latino Sallustio della Congiura di Catilina. Siamo nel I secolo a. C. e la sua prosa tagliente e scultorea mette in guardia contro l’appiattimento dell’opinione pubblica che si adatta a un consenso becero, senza coscienza e critica.
Le teste diventano simili a giunchi che si curvano al passaggio del vento della propaganda e al predominio del potere pronto a diffondere i suoi luoghi comuni e i suoi messaggi espliciti o subliminali. Ha ragione Fini: bisogna alzare la testa dal proprio interesse immediato, snebbiare la mente dalla chiacchiera televisiva, liberare l’anima dalle banalità che la narcotizzano e ritrovare la coscienza, il pensiero serio e fondato, la morale coerente. Scrive ancora il giornalista: «Più dell’orrore mi fa orrore il nulla».
Intenzione di preghiera
Preghiamo per Papa Francesco perché il Signore lo accolga nel suo Regno e gli doni la ricompensa per tutto il bene compiuto e la speranza che ha saputo mantenere viva in tanti poveri ed emarginati.
Don’t forget! Foto della Settimana
VENERDÌ 25 APRILE – DILI, TIMOR EST
Bambini accendono candele vicino a un murale di papa Francesco
AP PHOTO / FIRDIA LISNAWATI