25.a domenica Tempo Ordinario
Avvenne il 27 settembre…
1529 – Inizio dell’Assedio di Vienna da parte di Solimano il Magnifico
1540 – L’Ordine dei Gesuiti riceve il proprio statuto da Papa Paolo III.
1821 – Il Messico ottiene l’indipendenza dalla Spagna.
1940 – Il Patto tripartito viene firmato a Berlino da Germania, Giappone e Italia.
1996 – In Afghanistan, i Talebani catturano la capitale Kabul e conquistano il potere.
2020 – 2.a guerra del Nagorno Karabakh: l’Azerbaigian lancia l’offensiva contro l’autoproclamata Repubblica dell’Artsakh nel Nagorno Karabakh, abitato prevalentemente da armeni.
Aforisma di Georges Bernanos
“Niente giustifica la tristezza: soltanto il diavolo ha ragioni per essere triste.”
Santo del giorno
Preghiera Colletta
O Dio, che per il servizio ai poveri e la formazione dei tuoi ministri hai ricolmato di virtù apostoliche il santo presbitero Vincenzo de’ Paoli, fa’ che, animati dal suo stesso spirito, amiamo ciò che egli ha amato e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio del giorno
Zaccaria 2,5-9.14-15
(Io Zaccaria) alzai gli occhi, ed ecco un uomo con una fune in mano per misurare. Gli domandai: «Dove vai?». Ed egli: «Vado a misurare Gerusalemme per vedere qual è la sua larghezza e qual è la sua lunghezza». Allora l’angelo che parlava con me uscì e incontrò un altro angelo, che gli disse: «Corri, va’ a parlare a quel giovane e digli: “Gerusalemme sarà priva di mura, per la moltitudine di uomini e di animali che dovrà accogliere. Io stesso – oracolo del Signore – le farò da muro di fuoco all’intorno e sarò una gloria in mezzo ad essa”. Rallegrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Oracolo del Signore. Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te».
+ Luca 9,43-45
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini». Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Riflessione La Spiritualità di S. Vincenzo de Paoli
L’itinerario nella crescita della carità di S. Vincenzo e Paoli è scandito dai seguenti passi: fino al 1608/11 è il periodo della fuga; segue il periodo della conversione (1611-17); il 1617 è l’anno chiave della scoperta della vocazione; gli anni dal 1617 al 1635 sono quelli del lavoro per la riforma della Chiesa di Francia; dopo il 1635 sono quelli del completamento dei suoi progetti. S. Vincenzo colloca al vertice dell’esperienza cristiana l’adempimento della volontà divina. Ma la virtù che più aveva impressionato i contemporanei fu l’umiltà. Cristo ha amato l’umiltà, l’ha fatta sua.
Chi si unisce a lui, diventa una vita sola e tocca pertanto questa profondità di umiltà che non è solo senso della precarietà della creatura di fronte al creatore, ma partecipazione all’obbedienza di Cristo al Padre e al suo amore per i fratelli. Quindi non è più solo virtù negativa, ma positiva in quanto distrugge l’egoismo, è linfa per tutte le virtù e fonte di ogni bene. Se volontà divina e umiltà sono i cunei dell’arco della spiritualità cristiana, la chiave di volta è la carità. Non c’è nel santo separazione fra amore di Dio e del prossimo.
Riprendendo S. Bernardo e S. Francesco di Sales, distingue fra amore effettivo e affettivo. Effettivo, perché l’amore che non si traduce in azione è più nocivo che utile: “Amiamo Dio, fratelli, amiamo Dio, ma a spese delle nostre braccia, con il sudore della nostra fronte. Perché molto spesso tanti atti di amore di Dio, di compiacenza, di benevolenza e altri simili affetti e pratiche intime di un cuore tenero, sebbene buonissime e desiderabilissime, sono non di meno sospette, quando non giungono alla pratica dell’amore effettivo…[Molti] si lusingano con la loro immaginazione eccitata, si contentano delle soavi conversazioni che hanno con Dio nell’orazione, ne parlano anzi come angeli; ma usciti di lì, se si tratta di lavorare per Iddio, di soffrire, di mortificarsi, di istruire i poveri, di andare a cercare la pecorella smarrita, di essere lieti se sono privi di qualche cosa, di accettare le malattie o qualche altra disgrazia, ahimè, non c’è più nulla, il coraggio manca”. Il suo ideale era essere contemplativo dell’azione: “Bisogna santificare queste occupazioni cercando Dio in esse e compierle per trovarvelo, piuttosto che per vederle fatte”. Solo quando l’uomo è pieno di Dio, allora l’azione diventa efficace.
Intenzione di preghiera
Oggi il Patronato celebra la festa del Santo di cui porta il nome “S. Vincenzo de Paoli”. Preghiamo il Signore e il nostro Santo Patrono perché proteggano e benedicano la nostra Istituzione.
Don’t Forget! 28-9-2025: GIORNATA DEGLI EV-ALLIEVI DEL PATRONATO S.V.
Gli ex allievi del Patronato si ritroveranno domani, domenica 28-9 per ricordare il Servo di Dio don Bepo Vavassori e ringraziare insieme il Signore per aver incontrato uno straordinario educatore che li ha affiancati e guidati nel cammino della vita. L’appuntamento è alle 10.00 nella biblioteca della Casa del Giovane a Bergamo in via Gavazzeni n. 13. Don Davide Rota aggiornerà sui lavori di ristrutturazione in atto in Casa Centrale e sull’iniziativa che prenderà il via il prossimo 30-11-2025 dell’Adorazione perpetua per un intero anno (giorno e notte), per creare un collegamento tra il 50° della morte di don Bepo e il 100° di fondazione del Patronato S. V. Mons. Arturo Bellini informerà sul cammino impegnativo, ma progressivo nella raccolta e nella revisione di scritti e materiale documentario su don Bepo Vavassori.
Alle 11.00 S. Messa nell’auditorium della Casa del Giovane e a seguire un semplice aperitivo. Gli anni passano ma la testimonianza di fede di don Bepo mantiene piena attualità in un tempo che fatica ad alzare lo sguardo per riconoscere nel mondo la mano di Dio che invita continuamente a rinnovarsi, ricominciare e ripartire per un futuro degno di un cristiano. La fede viva si dona e la fede che si dona vive. Fare spazio alla Carità era il marchio di don Bepo, la leva per aprire finestre di futuro. Dalla Carità partono le opere, senza Carità, senza la sorgente, ogni attività è solo una girandola di cose.
Ogni anno, a ottobre, ricordava i primi passi del Patronato San Vincenzo, spinti dall’inesauribile oceano dell’amore di Dio, perché – con neologismo coniato da papa Francesco, il cristiano è un “memorioso” della storia e della Promessa di Dio. “È Dio che guida: Dio non si ferma – diceva don Bepo -. Ogni compleanno segna un passo nuovo di questa avanzata, ma credetelo, non è merito di nessuno finché si avanza. Se un anno ci si fermasse, ci si sentisse vecchi, si facesse del compleanno una sosta per guardare più indietro che innanzi, vorrebbe dire andare contro natura.
Dio non ci perdonerebbe di aver volutamente ostruito i rigagnoli, costruito dighe per impedire alle pianure assetate di abbeverarsi nella Carità”. Questo stile di tenere aperta ogni vena d’acqua e di mantenerla libera da detriti che vi fossero depositati è stato un punto fermo di don Bepo
Mons. Arturo Bellini