S. Cuore Immacolato della B. V. Maria
Iniziamo la giornata pregando
Padre Santo, possa io, per opera della tua grazia, contribuire all’edificazione del Regno; edificare e rinnovare la tua Chiesa, riparare dei peccati e portare pace e salvezza a tutti, in particolare a chi Tu mi hai messo sulla strada della vita e a chi mi è affidato. Accetto tutto ciò che nella tua provvidenza disponi, si compia in me la tua volontà, perché sei nostro Dio e Padre.
FRANCESCO CARACCIOLO
Ascanio, nato nel 1563 a Chieti e trasferitosi a Napoli a 22 anni per completarvi gli studi teologici, a causa di uno scambio di lettere fu coinvolto nella fondazione dei Chierici Regolari Minori. All’eremo di Camaldoli scrisse la Regola, approvata poi nel 1588. L’anno dopo emetteva i voti religiosi assumendo il nome di Francesco. Nel 1593 la Congregazione tenne il primo capitolo generale ed egli dovette accettare la carica di preposito. Morì il 4 giugno 1608.
Ascoltiamo la Parola di Dio (Luca 2,41-51)
I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Riflessione del giorno
Il giorno che segue la solennità del Cuore di Gesù il nuovo Calendario pone la memoria facoltativa del Cuore di Maria, ritornando così all’origine storica di questa devozione. San Giovanni Eudes, nel secolo XVII nei suoi scritti non separava i due cuori nei progetti liturgici. Alla estensione di questa devozione contribuirono specialmente le apparizioni di Fatima. Nel 1942 Pio XII consacrò tutta l’umanità al Cuore di Maria e ne aveva fissato la celebrazione al 22 Agosto, ottava dell’Assunta, per invocare la pace. «Tutte le generazioni mi chiameranno beata», aveva predetto di sé la Vergine nel Magnificat. Ogni apertura d’orizzonte sui tesori infiniti di amore e di grazia racchiusi nel Cuore di Gesù è un richiamo anche a Maria. Per nove mesi la vita dei Figlio di Dio fatto carne pulsò ritmicamente con quella di Maria: un legame che non si è mai interrotto; anzi si è rafforzato da quando Maria è in cielo in anima e corpo.
Intenzione del giorno
Preghiamo per l’infanzia vittima di violenza, sfruttamento e oppressione.
Don’t forget! …Ricorda!
04/06/1961: muore don Mario Morandi, sacerdote del Patronato
GIORNATA DELL’INFANZIA VITTIMA DI VIOLENZA
Il Quadro della settimana (128° quadro de: I 1000 quadri più belli del mondo)
Conservato nella cornice originale, probabilmente disegnata dallo stesso Michelangelo, questa è l’unica opera su supporto mobile, certa e compiuta, dell’artista toscano. Il Doni, ricco banchiere, chiese all’amico Michelangelo una S. Famiglia in tondo, tema molto caro allora nella pittura fiorentina come ornamento delle case private.
La S. Famiglia è composta come gruppo scultoreo al centro del tondo: la Madonna in primo piano, contrariamente all’iconografia antecedente, non ha il Bambino in braccio, ma si volta per prenderlo da Giuseppe, inginocchiato dietro di lei. Essa, accoccolata a terra, ha appena smesso di leggere il libro ora chiuso sul suo manto. Gesù, paffuto e ricciuto, acconcia i capelli della madre, la quale compie una torsione che genera un moto a serpentina di grande originalità e forte dinamismo. In secondo piano, appoggiato al muretto che divide la sacra famiglia dal resto, si vede il piccolo Giovanni Battista e più lontano una fascia di ignudi appoggiati a un emiciclo di rocce spezzate; sullo sfondo infine si vede un paesaggio con un lago, un prato e montagne che sfumano in un cielo azzurro. Il significato non è troppo complicato: il muretto indica la separazione fra l’Antico e il Nuovo Testamento con il Battista sulla linea di confine a contemplare il Salvatore; gli ignudi sono coloro che attendono la salvezza e la loro nudità allude al battesimo che devono ricevere per potervi accedere. La S. Famiglia rappresenta il popolo della nuova alleanza che offre al mondo prima e dopo Gesù il Figlio che porta la grazia in un mondo che è ancora “sub lege” ossia nell’economia della legge.