nell’immagine un dipinto di Charles West Cope
XIII Settimana del Tempo Ordinario
Proverbio del giorno
«La sfortuna non viene mai sola, risponde all’appello degli uomini (Cina)»
Iniziamo la giornata Pregando (Preghiera della carità)
Signore, l’Amore è paziente: donami la pazienza che sa affrontare un giorno dopo l’altro. Signore, l’Amore è benigno: aiutami a voler sempre il suo bene prima del mio. Signore, l’Amore non è invidioso: insegnami a gioire di ogni successo. Signore, l’Amore non si vanta: rammentami di non rinfacciargli ciò che faccio per lui. Amen
Elisabetta di Portogallo
Nacque a Saragozza nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, a 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma Elisabetta svolse opera pacificatrice in famiglia e, da consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Rimasta vedova donò i suoi averi a poveri e monasteri, e si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei fondato. Morì nel 1336. Oggi si ricorda anche S. PIERGIORGIO FRASSATI (1901-1925)
Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 9,14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».».
La Riflessione del Giorno (saggezza orientale)
“Buddha stava insegnando a un gruppo di discepoli, quando un uomo gli si avvicinò e lo insultò, con l’intenzione di aggredirlo. Buddha reagì con assoluta tranquillità, rimanendo fermo e in silenzio. Quando l’uomo se ne andò, uno dei discepoli chiese a Buddha perché avesse permesso a quel tale di maltrattarlo così. Buddha rispose: «Se io ti regalo un cavallo e tu non lo accetti, di chi è il cavallo?». Il discepolo, dopo aver tentennato un istante, disse: «Se io non lo accettassi, il cavallo continuerebbe ad essere vostro, maestro». Buddha annuì e gli spiegò che, nonostante alcune persone decidano di perdere il loro tempo insultando, noi possiamo scegliere di accettare tali parole o meno, proprio come faremmo con un regalo qualsiasi. «Se lo prendi, lo accetti, altrimenti colui che insulta rimane con l’insulto tra le mani». Non possiamo dare la colpa a chi ci insulta, perché è nostra la decisione di accettare le sue parole invece di lasciarle sulle stesse labbra da cui sono uscite. ”.
Intenzione del giorno
Preghiamo per i genitori perché ispirino l’educazione dei figli ai principi del Vangelo
La foto della settimana
Bergamo, Italia. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Bergamo, domenica 28 giugno, per la cerimonia in ricordo dei morti per il coronavirus, con la Messa da Requiem di Donizetti sul piazzale del Cimitero. ANSA / UFFICIO STAMPA QUIRINALE
E’ morto all’ospedale Papa Giovanni don Tarcisio Casali, dei Preti del Sacro Cuore. Aveva 82 anni. È stato amministratore parrocchiale in varie parrocchie, riuscendo a calarsi perfettamente nella realtà locale. Era nato il 12 gennaio 1938 a Borgo di Terzo. Ordinato sacerdote il 16 giugno 1962, era entrato nella comunità dei Preti del S. Cuore. «Don Tarcisio – ricorda don Carlo Nava, suo superiore- era solare, di compagnia, portato ai contatti umani. Fino a pochi giorni fa ha celebrato la Messa». «Amava tantissimo la parrocchia nativa – sottolinea l’amministratore parrocchiale don Giovanni Barbieri – ed era molto amato e stimato dalla gente». «Ha fatto e dato molto alla nostra diocesi in diversi ambiti pastorali e amministrativi», aggiunge Mons. Andrea Paiocchi, già vicario episcopale. Don Casali era un predicatore ricercato. «Negli anni ‘70 ho collaborato con lui nelle missioni al popolo – racconta don Arturo Bellini-. Si preparava con diligenza, lasciando percepire grande impegno e convinzione profonda. Inoltre, si teneva aggiornato nelle missioni al popolo, che teneva in forma di dialogo, con l’attenzione alle categorie di persone». Don Casali è stato amministratore parrocchiale di diverse parrocchie: Solto Collina, Ogna, Nasolino, Tagliuno e S. Colombano in città. Due gli incarichi amministrativi da lui ricoperti: è stato presidente del C.d.A. dell’Istituto diocesano sostentamento del clero (1985-95) e presidente, per diversi mandati, delle Istituzioni Botta (casa di riposo e scuola materna S. Chiara). Per quasi 20 anni ha insegnato Religione nell’istituto tecnico femminile psico-pedagogico delle Orsoline di Gandino in via Masone. «Siamo stati colleghi – ricorda suor Scolastica Valli- Sapeva relazionarsi con gli studenti e anche dotato di prudenza nello sdrammatizzare situazioni disciplinari». Don Casali era legato all’istituto anche per aver conosciuto da seminarista Suor Dositea Bottani, madre generale dell’istituto, di cui è in corso il processo di beatificazione. Nel 2013 aveva avuto la gioia di partecipare, nella basilica di S. Marco a Venezia, alla Messa di beatificazione del prete bergamasco don Luca Passi, fondatore delle suore di Santa Dorotea. In occasione del 50° di sacerdozio, don Casali aveva rilasciano una testimonianza ad «Alere», il periodico del Seminario. «Sono un prete che ha vissuto fin dall’inizio il Concilio Vaticano II – scriveva -. Sono stati anni indimenticabili, pieni di entusiasmo e speranza, perché nella Chiesa iniziava a sorgere un giorno di luce splendida. Era appena l’aurora ma già si toccavano i primi raggi del sole sorgente».