XXVI Settimana del Tempo Ordinario
S. FRANCESCO D’ASSISI PATRONO D’ITALIA
Nacque ad Assisi nel 1181, in pieno fermento dell’età comunale. Figlio di mercante, aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Di qui la partecipazione alla guerra contro Perugia e il tentativo di andare in Puglia per partecipare alla crociata, viaggio interrotto dalla voce divina che lo invitò a ricostruire la Chiesa. Abbandonati famiglia e amici, Francesco condusse vita di penitenza e solitudine in totale povertà. Nel 1209 iniziò a predicare il Vangelo nelle città e si unirono a lui i primi discepoli insieme ai quali si recò a Roma per avere dal Papa l’approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d’Italia: accorrevano folle e schiere di discepoli che egli chiamò frati. Accolse la giovane Chiara che diede inizio al secondo ordine francescano, e fondò un terz’ordine, con regole adatte ai laici. Morì nella notte tra il 3 e il 4 ottobre del 1228. Francesco è una delle grandi figure che parla a ogni generazione. Il suo fascino deriva dal grande amore per Gesù di cui ricevette le stimmate, segno dell’amore di Cristo per gli uomini e per l’intera creazione di Dio
La Parola di Dio del giorno
“Gesù disse: “Ti benedico, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero” (Mt 11,25-30)
La Riflessione per il giorno (Eloy Leclerc: La sapienza di un povero. Vita di S. Francesco)
Quando uno specchio d’acqua si appanna, significa che non è puro. La stessa cosa avviene per l’uomo. Un uomo, quando è turbato, dimostra che la sorgente dei suoi atti è corrotta. Quest’uomo si dimostra ispirato da preoccupazioni estranee allo spirito del Signore. Quando un uomo può soddisfare ogni suo desiderio, non può sapere se sia veramente lo spirito di Dio che, lo ispira. È tanto facile confondere i propri vizi con le proprie virtù, e confonder la vita stessa coi fini nobili e disinteressati che le si propongono. E tutto ciò ha luogo con perfetta inconsapevolezza. Ma se all’uomo che mente a se stesso capita di essere contraddetto o di essere contrariato, allora la maschera gli cade dal volto. Egli ne rimane conturbato e irritato. Dietro l’uomo «spirituale» che non era che uno schermo d’uomo, appare l’uomo «carnale»: l’uomo vivo che si difende con le unghie e coi denti. Questo turbamento e questa aggressività dimostrano che l’uomo è condotto da altre zone più profonde dello spirito stesso del Signore.
Preghiera del giorno (Preghiera di S. Francesco)
“Temete e onorate, lodate e benedite, ringraziate il Signore, Dio onnipotente nella Trinità e nell’ Unità, Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore di tutte le cose”
Intenzione del giorno
Preghiamo per il popolo italiano, perché si ispiri alle virtù e agli esempi dei suoi Santi patroni.
E per finire…Don’t forget…
S. Francesco d’Assisi insieme a S. Caterina da Siena è patrono d’Italia
Carlo Carretto muore il 04-10-1988. Nato nel 1910, fu oppositore del fascismo e impegnato militante nell’azione cattolica. Nel 1954, affascinato dalla figura di De Foucauld parte per il deserto d’Algeria dove rimase 10 anni. Tornato in Italia si stabilisce a Spello dove fonda una comunità che diventerà spazio di accoglienza, riflessione, preghiera