Riflessione del giorno

sabato 5 agosto ’17

By Patronato S. Vincenzo

August 04, 2017

 

nella fotografia un quadro di Piet Mondrian

 

 

 

Aforisma del giorno (Roberto Benigni)

Una volta al giorno bisognerebbe dire: grazie Maria. Non si sa perché, però qualcosa ce l’ha data.

 

Iniziamo la giornata pregando (Ave Maria in 3 lingue)

 

La Parola di Dio del giorno Lc 1,41b-55

In quei giorni, Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre». 

 

Riflessione Per Il Giorno

Narra un’antica leggenda che la Madonna, apparendo nella notte del 5 agosto del 352 a papa Liberio e a un patrizio romano, li avrebbe invitati a costruire una chiesa là dove al mattino avrebbero trovato la neve. Il mattino del 6 agosto una prodigiosa nevicata, ricoprendo l’area esatta dell’edificio, avrebbe confermato la visione, inducendo il papa e il patrizio a metter mano alla costruzione del primo grande santuario mariano, che prese il nome di S. Maria “ad nives”, della neve. Poco meno di un secolo dopo, papa Sisto III, per ricordare la celebrazione del concilio di Efeso (431) nel quale era stata proclamata la maternità divina di Maria, ricostruì la chiesa nelle dimensioni attuali. 

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per la Missione diocesana in Bolivia nel 55°anniversario dell’arrivo dei primi missionari

 

 

Don’t forget!

05/08/2001: + don Giorgio Longo, prete del PSV: sepolto nel Santuario di Guadalupe, Cochabamba in Bolivia, da lui fatto costruire e diventato tempio della Parrocchia locale.

Ai boliviani di Bergamo che oggi festeggiano “las Fiestas Patrias” gli auguri di ogni bene

 

 

184° QUADRO DELLA SERIE: 1.000 QUADRI PIÙ BELLI DEL MONDO

 

Giovan Battista Moroni (Albino, 1522 – 1578) è uno dei più noti e importanti pittori bergamaschi. E’ suo il bellissimo ritratto di questa bambina di casa Redetti conservata all’Accademia Carrara. Ha tratti infantili la fanciulla, eppure la gravità dello sguardo sembra indicare che è già adulta. Ci disorientano gli occhi celesti così attenti e l’atteggiamento composto da creatura precocemente consapevole delle sue responsabilità. L’occhio non può fare a meno di cadere sulla collana di perle quasi perfettamente sferiche, accessorio del tutto fuori luogo in una bimba di circa 5 anni. Chi è questa piccola ornata come una dama? L’identità ci sfugge ma il dettaglio della collana trattenuta dalla mano è eloquente. Per la forma sferica e il candore, la perla è storico emblema di purezza: la collana di perle è pertanto simbolo di castità, ma non in senso generico poiché nel Cinquecento, fra le gentildonne in età da marito è alla castità coniugale che essa si riferisce. Con questa collana da donna messa in evidenza dalla posa stessa, Moroni sottolinea dunque la purezza della piccola, ma che scopo avrebbe ribadire una caratteristica ovvia in una bambina? Due sembrano le possibilità. La prima è che si tratti di un ritratto postumo e tuttavia la discreta presenza del braccialettino di corallo, amuleto infantile, sembra presentarla bisognosa di protezione per il futuro e perciò viva. La seconda è che il ritratto, commissionato ad un pittore di prestigio come Moroni, servisse a presentarla al meglio ad un ipotetico nobile sposo. L’abbigliamento ricchissimo e la preziosa collana, tradiscono l’ambizione di una famiglia facoltosa che aspirava a procurare alla piccola un destino principesco.