Riflessione del giorno

sabato 5 maggio ’18

By Patronato S. Vincenzo

May 04, 2018

 

nell’immagine una fotografia di Danilo De Marco

 

Proverbio del giorno (Proverbi Yiddish)

Se il destino di un uomo è annegare, annegherà anche in un bicchier d’acqua.

 

Iniziamo la Giornata Pregando (preghiera per la pace)

O Dio, che chiami tuoi figli gli operatori di pace, fa’ che noi, tuoi fedeli, lavoriamo senza mai stancarci per promuovere quella giustizia che sola può garantire la pace autentica e duratura. Per Cristo nostro Signore. Amen

 

Caterina Cittadini

Nata a Bergamo nel 1801, a 7 anni rimane orfana di madre e abbandonata dal padre viene accolta nell’orfanatrofio del Conventino a Bergamo insieme alla sorella Giuditta. A 25 anni insieme alla sorella fonda a Somasca l’Istituto Suore Orsoline. Muore a 56 anni.

Oggi si ricorda anche S. Gottardo nato nel 960 a Reichersdorf e morto il 5-05-1038.

 

Parola di Dio del Giorno (Giovanni 15,18-21)

Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

 

BREVE COMMENTO AL VANGELO

Quando vediamo uomini, donne e giovani correre e affrontare la morte per la fede in Cristo, chi potrebbe essere così sciocco, incredulo, chi potrebbe avere uno spirito così cieco da non comprendere e pensare che è Cristo, al quale questi uomini rendono testimonianza, che procura e dà a ciascuno la vittoria sulla morte distruggendone la potenza in chi ha fede in lui e porta il segno della sua croce?

 

Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita del Patronato)

Anni 1970: una mamma preoccupata dei risultati del figlio quindicenne si rivolge al direttore della scuola professionale del Patronato che la consiglia di parlare direttamente con il “don”. Questi, che è un prete spiccio nei modi e brusco nelle parole, ma di lunga esperienza e con un cuore grande, dopo averla ascoltata, le fa: “Dire che suo figlio va bene a scuola è troppo: ma ha il vantaggio che se arriva un’inondazione, lui si salva, perché sta a galla”. “Non capisco” risponde lei confusa “ma perché?”. “Ma cara la me sciura, perché ol sò sčett a l’è üna bora!”. Riavutasi dalla sorpresa, la mamma abbozza: “Vuol dire che andrà a lavorare, come suo padre”. “Ma no, lo lasci qui che ci pensiamo noi”. Con un po’ di fatica da parte sua e col sostegno dei docenti il ragazzo è riuscito comunque a portare a termine gli studi e ha trovato lavoro. Nessuno è stato escluso, nessuno ha denunciato. Si è badato al sodo: ma quelli erano tempi in cui le parole non facevano paura, perché si andava oltre le apparenze e contavano solo i fatti.   

 

Intenzione del giorno

Preghiamo per tutte le scuole cattoliche della nostra diocesi di Bergamo

 

Don’t forget!

GIORNATA EUROPEA DEI DIRITTI DEL MALATO

 

Foto della settimana

I VINCITORI DEL WORLD PRESS PHOTO 2018

SPORT, 1° PREMIO

OLIVER SCARFF, AGENCE FRANCE-PRESSE

ROYAL SHROVETIDE FOOTBALL

28 febbraio 2017:
Membri di due squadre rivali, gli Up’ards e i Down’ards, si contendono la palla durante la storica gara del Royal Shrovetide Football a Ashbourne, nel Derbyshire, Regno Unito