Riflessione del giorno

Sabato 5 novembre 2022

By patronatoADM

November 04, 2022

 

XXXI Settimana tempo ordinario

 

Aforisma del giorno di M. Teresa di Calcutta

“Il vero amore deve sempre fare male. Deve essere doloroso amare qualcuno, doloroso lasciare qualcuno. Solo allora si ama sinceramente”.

 

Preghiera del giorno Salmo 118,9-16 (2.a parte)

Signore, come potrà un giovane tenere pura la sua via? Custodendo le tue parole. Con tutto il cuore ti cerco: non farmi deviare dai tuoi precetti.

Conservo nel cuore le tue parole per non offenderti con il peccato. Benedetto sei tu, Signore; mostrami il tuo volere. Con le mie labbra ho enumerato tutti i giudizi della tua bocca.

Nel seguire i tuoi ordini è la mia gioia più che in ogni altro bene; voglio meditare i tuoi comandamenti. Nella tua volontà è la mia gioia, mai dimenticherò la tua parola.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 16,9-15

Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.

Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».

 

Riflessione del giorno di Monsignor Ravasi: “Mattutino”

“Non ho niente contro di te, morte, non riesco neppure a odiarti. Come vivresti e cosa faresti se tu avessi una madre o un figlio ed essi morissero? Non ho paura di te, anzi, ti compiango profondamente perché non avesti mai una madre né un figlio”.

Sono parole del poeta romeno della Moldova, Grigore Vieru (1935-2009) che riascoltiamo all’inizio del mese dedicato alla memoria dei defunti e la sua è una sfida alla morte, simbolo supremo di infelicità. Essa, infatti, non conosce la bellezza dell’amore: non ha madre né figli e, quindi elimina madri e figli, ma ignora cosa significhi poter amare una madre o un figlio.

In un’altra poesia, però, Vieru mostra un aspetto positivo dell’esperienza umana del morire. Ecco le sue parole: «Non esiste la morte! Solamente cadono le foglie per vederci meglio quando siamo ancora lontani» da quella meta estrema che ci attende. È un po’ quello che faceva balenare S. Paolo: «Quando sarà distrutta la nostra dimora terrena, simile a una tenda, riceveremo da Dio un’abitazione, una dimora non costruita da mani d’uomo, eterna, nei cieli» (2 Cor. 5,1).

Morire è uno spogliarsi di veli, di pesi, di fogliami che celano l’altra faccia della vita che sta al di là di quella che noi vediamo. C’è, dunque, un’epifania che ci attende quando saremo sulla soglia estrema. Cantava la poetessa Margherita Guidacci: “Quanto di te sopravvive / è in altro luogo, misterioso, / ed ormai reca un nome nuovo / che solo Dio conosce» e che solo in quell’istante ci sarà svelato.

 

Intenzione di preghiera del giorno

Oggi preghiamo per tutti i dipendenti e volontari defunti del Patronato S. Vincenzo.

 

Don’t Forget! 

Seul, Corea Sud: le scarpe di alcuni dei giovani morti (più di 150) nella calca durante i festeggiamenti di Halloween, sabato 29 ottobre 2022.