Riflessione del giorno

Sabato 5 ottobre 2024

By Patronato S. Vincenzo

October 06, 2024

 

XXV settimana T. Ordinario

 

Avvenne il 5 ottobre

869 – Si tiene il Concilio di Costantinopoli (Costantinopolitano IV)

1864 – Calcutta è quasi completamente distrutta da un ciclone: 60.000 morti

1948 – Ad Ashgabat, Turkmenistan, un terribile terremoto causa circa 110000 morti

1954 – Viene firmato il Memorandum di Londra, che riporterà Trieste all’Italia.

2000 – Alcune dimostrazioni di piazza, a Belgrado, portano alle dimissioni di Slobodan Milošević.

1993 – Papa Giovanni Paolo II pubblica l’enciclica Veritatis Splendor

 

Aforisma di Albert Einstein

«Le persone sono come biciclette: riescono a mantenere l’equilibrio solo se continuano a muoversi.»

 

Preghiera

O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, affrettandoci verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 10,17-24

I settantadue (discepoli) tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.

Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo». E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

 

Riflessione Mons. Ravasi Mattutino

Non bisogna dire di no, bisogna fare di no: per dire che non si deve fare una cosa bisogna farne un’altra positiva. A un’amica scriveva queste parole apparentemente paradossali: «La malattia prima della morte mi sembra totalmente raccomandabile. Penso che coloro che la ignorano sono privati di una delle grazie di Dio».

Sarà proprio un lupus, che le devastava il sistema immunitario, a preparare per anni alla morte, avvenuta nel 1964 non ancora quarantenne, l’originalissima scrittrice cattolica americana Flannery O’Connor, dopo una breve ma intensa esistenza vissuta nella fattoria di famiglia ad allevare polli e gli amati pavoni. Il suo primo e forse più famoso libro, La saggezza nel sangue, divenne un film di John Huston; noi, però, oggi abbiamo desunto una sua esortazione da un’altra sua opera, Il cielo è dei violenti.

Se la frase della lettera invitava a vivere la sofferenza come un momento di grazia, di purificazione della mente e del cuore, ora Flannery ci spinge a mettere all’insegna della nostra esistenza un motto: «Non tanto dire di no, ma piuttosto fare di no». Alla retorica della denuncia, pur legittima, dobbiamo opporre il realismo della volontà e delle scelte personali.

È una variante dell’accusa evangelica a scribi e farisei ipocriti che «dicono e non fanno» (Matteo 23,3). Asseverare, deprecare, deplorare è, tutto sommato, facile ed è pure necessario. Ma è palesemente insufficiente per frenare l’onda spesso furiosa del male.

Molti, forse anche si pentono e detestano il male compiuto, ma poi “stanno”, rimanendo inerti e lasciando che il flusso del peccato prosegua il suo corso. È necessario, invece, rimboccarsi le maniche ed erigere una diga: ad atto perverso opporre un atto di riparazione e di giustizia.    

 

Intenzione di preghiera

Il mese di ottobre è legato alla recita quotidiana del S. Rosario e alle Missioni di cui S. Teresa di Lisieux è patrona con S. Francesco Saverio: è quanto ci impegniamo a fare in questo mese.

 

Don’t Forget! Foto della settimana

SABATO 28 SETTEMBRE GUARARE, PANAMA

Spettatori ai festeggiamenti per il giorno della Madonna della Misericordia

AP PHOTO / MATIAS DELACROIX