Proverbio del giorno (Arabia)
«Prendi la saggezza senza preoccuparti del recipiente che la racchiude»
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiere di bose)
O Dio purifica il mio cuore dall’ipocrisia, la mia condotta dalla dissimulazione, la mia lingua dalla falsità. E i miei occhi dal tradimento; perché tu davvero conosci lo sguardo traditore degli occhi e ciò che si nasconde nel cuore. Amen
PIETRO NOLASCO
Pietro, riscattò centinaia di cristiani schiavi dei musulmani col suo denaro, coinvolgendo in quest’opera molte persone. Aiutato anche dal re e dal vescovo, fondò l’Ordine di S. Maria della Misericordia o della Mercede che aveva come scopo la liberazione e la redenzione degli schiavi. Adottò la regola agostiniana con un 4° voto: offrirsi prigionieri al posto di un cristiano in pericolo d’apostasia. Così, ad Algeri fu Pietro stesso ad offrirsi come ostaggio, soffrendo torture e prigionia. L’Ordine da lui fondato, dopo un secolo di vita, aveva già liberato 26.000 prigionieri.
Parola di Dio del Giorno (Giovanni 6,60-69)
Molti discepoli di Gesù dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? E’ lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».
Riflessione per il giorno (Card. Ravasi)
O privilegio del genio! Quando si è appena ascoltato un brano di Mozart, quel silenzio pieno di stupore, che per qualche attimo subentra, è stato scritto ancora da lui. A partire da Benedetto XVI, sono in molti ad amare senza «se» e «ma» il genio di Mozart e, quindi, non si può non condividere questa nota curiosa di Sacha Guitry (1885-1957), commediografo, poeta, saggista, attore e regista. Il silenzio colmo di stupore, che ti penetra nell’anima dopo aver ascoltato un brano di questo musicista che visse solo 35 anni, genera due sentimenti diversi. Da un lato, non può che lasciarci attoniti davanti alla grandezza del genio, dono divino, riflesso luminoso della trascendenza, segno di bellezza aperto a tutti perché la lingua della musica è universale. A livello più modesto, dovrebbe scattare anche la necessità di lodare, esaltare, riconoscere – senza la meschinità della gelosia – tutti i doni, i «carismi», che il Creatore effonde in tante persone, anche a noi vicine. D’altro lato, ascoltando Mozart, ma anche seguendo tutto ciò che l’arte o la grande scienza hanno creato, dovrebbe sbocciare in noi l’umiltà, la consapevolezza dei nostri limiti, la modestia. A questo ci costringe ogni confronto col genio. In proposito È divertente ma pungente l’apologo di Cechov: «Si decise di festeggiare un uomo modesto. Solo alla fine del pranzo ci si accorse che ci si era dimenticati di invitare proprio lui, il festeggiato!».
Intenzione del giorno
Preghiamo per gli ammalati, gli infermi e tutti coloro che si dedicano alla loro cura
Don’t forget! Bergamaschi illustri: GIOVAN BATTISTA CAIRONI (1848 – 1903)
Alunno e docente del Collegio S. Alessandro di Bergamo e direttore del Collegio B. Colleoni, propugnò e presiedette il Circolo S. Luigi, costituito da giovani cattolici. Fece parte del Consiglio Nazionale della Gioventù Cattolica Italiana, a Bologna. Fu fra i promotori della Lega O’ Connel, che postulava il ripristino dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, osteggiata da anticlericali massoni e garibaldini. Superando molti ostacoli, fondò la società cattolica di mutuo soccorso Circolo Operaio S. Giuseppe. Nel 1878 fu chiamato da Gerolamo Verzeri, vescovo bergamasco di Brescia, a dirigere nella città un giornale di orientamento cattolico. Avendo dato ottima prova, 2 anni dopo fu richiamato a Bergamo, dove gli venne affidata dal vescovo Guindani la direzione de “L’Eco di Bergamo”, che tenne fino alla morte.