14. settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Marco Aurelio
Quanto guadagna in tranquillità chi non si preoccupa di cosa il vicino dice, fa o pensa, ma solo di ciò che egli stesso fa.
Preghiera del giorno Filippesi 2, 6-11
Gesù Cristo, pur essendo di natura divina, * non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò sé stesso, † assumendo la condizione di servo * e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò sé stesso † facendosi obbediente fino alla morte * e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato * e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi † nei cieli, sulla terra * e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, * a gloria di Dio Padre. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Matteo 10,24-33
Disse Gesù ai suoi apostoli: «Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore.
Se hanno chiamato Beelzebul il padrone di casa, quanto più quelli della sua famiglia! Non abbiate dunque paura di loro, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geenna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro.
Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Riflessione del giorno di don Andrea Lonardo
Se hai il Covid, la gola e le tonsille bruciano. L’infiammazione, nelle varianti 4 e 5, prende le alte vie respiratorie, mentre tutto è una spossatezza e i brividi prendono il corpo. Puoi prendere tutte le medicine che vuoi – e le devi prendere – ma, se non passa il tempo, non si guarisce.
Pian piano le vie respiratorie si debbono “disinfiammare” e solo il tempo riduce l’infiammazione. Finché il dolore passa. Così è anche delle questioni della vita. Certo non per tutte, ma per molte sì. Finché l’anima è infiammata, qualcosa duole, qualcos’altro fa male, tutto si trascina stancamente. Ma il tempo, grande amico, pian piano guarisce, finché tutto torna normale.
Questo bisogna insegnare ai ragazzi. Bisogna saper aspettare e pian piano il tempo sistema cose che non si saprebbe mai come sistemare da soli. È un grande amico il tempo. Ad alcuni ragazzi talune situazioni sembrano irrisolvibili, talune montagne sembrano impossibili da scalare, certi dolori o torti impossibili da vivere nella pace: invece il tempo scorre e dopo mesi o anni, tutto è diverso.
Mai guardare solo l’istante, importante è aiutare le nuove generazioni a vedere la vita come sarà anni e anni dopo. E saper aspettare e sperare.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché impariamo ad esercitare la virtù della pazienza, sapendo che il tempo è un ottimo medico.
Don’t Forget! Santi della carità
Ma anche persone facoltose dell’imprenditoria e professionisti, sono conquistati dalla sua devozione mariana che ottiene tante grazie e si sentono impegnati a collaborare alle iniziative assistenziali.
Per i poveri suor Maria ottiene visite mediche gratuite, grazie all’opera di specialisti e avvia corsi di preparazione professionale per ragazze e donne povere. Dà vita a un poliambulatorio per assicurare assistenza medico-farmaceutica a persone e famiglie prive di ogni garanzia sociale.
Accanto a esso predispone attrezzature adeguate per l’accoglienza dei pazienti: sale per catechesi e alfabetizzazione durante l’anticamera; la cappella e un giardino… Per le famiglie senza tetto fa costruire – sempre con il sostegno della Provvidenza – casette «vere» in cui restituire dignità a vite segnate dalla miseria.
Sorgono così le ciudadelas de María Auxiliadora, opera che continua per l’interessamento dell’Associazione Asayne (Asociación Ayuda a los Necesitados). In mezzo a tante attività come organizzatrice e consigliera spirituale trova spazi e momenti per una intensa vita mistica, che è la sorgente della forza interiore da cui l’apostolato riceve efficacia.
Fattasi «tutta a tutti» si spende fino all’ultimo dei giorni: il primo in cui si è decisa a prendersi un po’ di riposo è quello della sua morte che avviene il 7 luglio 1977. La fama della sua santità si esprime nel rimpianto dei suoi assistiti e collaboratori; e nel continuo fiorire delle opere da lei fondate.