L’episodio è così inverosimile da sembrare inventato, ma è vero ed è successo qualche decennio fa in un paesino sperduto fra le montagne di un lontano paese.
Era morto un “anziano” e i familiari gli avevano organizzato la veglia funebre che si era prolungata di notte tra abbondanti bevute a cui partecipavano anche i vicini.
Ma a un tratto il morto si era risvegliato fra lo stupore dei presenti che però non erano né convinti né contenti della piega presa dai fatti.
Così dopo aver chiuso nella stanza il redivivo, i congiunti e i vicini dopo un serrato confronto, decisero che un morto deve fare il morto, a costo di obbligarlo se necessario. Detto, fatto.
Al poveretto, che faticava a raccapezzarsi di quel che gli era accaduto, non si lasciò nemmeno il tempo di capire: per la seconda volta fu obbligato a tornare nella cassa da morto a riprendere l’eterno riposo interrotto dal risveglio.
Sulla decisione pesò l’alcol bevuto in quantità navigabili, ma soprattutto il fatto che uno non può permettersi di risorgere se gli hanno già organizzato i funerali.
Vicenda stramba e drammatica questa, che però ha non poche affinità con la guerra in atto. Solo che in questo caso chi ha organizzato in anticipo i funerali, non ha messo in conto la combattività della vittima…
– don Davide Rota