Venerdì 6 giugno ore 8,30: lo spazio esterno al parco della Malpensata è pieno di centinaia di islamici che pregano in occasione della festa di Eid Al Adha: tutto si svolge in modo veloce e ordinato e alle 9,00 lo spazio è libero.
Ma a qualcuno questo dà fastidio: “Si comportano da padroni in casa nostra …va a finire che comanderanno loro”. Far notare che per occupare uno spazio pubblico devono aver chiesto e ottenuto il permesso delle autorità è inutile, e la cosa è strana visto che dovremmo esserci abituati al fatto che gli spazi pubblici sono dati a (quasi) tutti e per (quasi) tutto: feste civili e religiose, concerti, spettacoli, assemblee, gare sportive, culturali e folkloriche, sfilate di ogni tipo, dagli alpini, al gay pride, cortei di protesta, di difesa dei diritti e denuncia degli abusi, manifestazioni politiche, sindacali, di pacifisti, antagonisti, naturalisti, animalisti ecc.
In realtà il fastidio nasconde qualcosa di più inconfessabile: la paura. Questi islamici per lo più giovani che hanno occupato una via per pregare senza vergognarsi né curarsi delle opinioni altrui, fanno paura a chi si è ritirato nella difesa del suo spazio privato, abbandonando quello pubblico (cioè comunitario!) che somiglia sempre di più ai “non luoghi” (stazioni, aeroporti ecc.) che sono di tutti, ma in cui nessuno abita.
Chi arriva da noi, trova sempre più spazi lasciati vuoti da chi pensa solo a sé stesso e non crede più a nulla e nessuno. E se li occuperanno, non possiamo fargliene una colpa, perché siamo noi i responsabili.