Bolivia 1990: i catechisti dei villaggi sparsi sull’altipiano andino di Munaypata (La Paz) si ritrovano col parroco (che ero io) per la riunione mensile di programmazione delle attività. Chiedono un sussidio per i canti di chiesa nell’antico idioma locale («aymara») e ognuno riceve un’audiocassetta con i canti da imparare.
Il catechista del villaggio più lontano (a 4500 metri di altezza) fa notare di non avere la radio mangianastri e così gli regalo la mia. Ma nel suo villaggio non c’è neppure l’elettricità e così pretende i soldi per le pile: concessi pure quelli.
Gli altri se ne vanno, ma lui rimane per chiedere un compenso per il tempo che dovrà dedicare all’ascolto e all’apprendimento dei canti… comincio a innervosirmi, ma gli do una mancia sperando sia finita. «E per pagare il camionista che mi porterà a casa?» butta lì con un filo di voce.
Meglio che non dica come è andata a finire, ma questa vicenda lontana nel tempo mi è venuta in mente meditando sul Vangelo di questa domenica che parla di 10 vergini, 5 stolte e 5 sagge. Le stolte, abituate a non metterci niente del loro, si erano trovate senz’olio per la lampada nel momento più decisivo… e sono rimaste chiuse fuori.
Non è che occorresse molto: solo un piccolo vaso con un po’ di olio. Ma se non metti neppure quel poco, rischi di perdere tutto.