Sabato 30 aprile: al santuario della S. Famiglia sul Monte Linzone si danno appuntamento i parenti e gli amici del giovane Enea nel 1° anniversario della scomparsa e alle 10,30 una folla di giovani coppie coi loro bimbi (tanti…uno spettacolo insolito di questi tempi) occupa lo spazio esterno della chiesetta.
Il cielo è coperto, ma il colpo d’occhio sulla pianura è spettacolare così come lo è la fioritura di narcisi nel grande prato che avvolge la cima, mentre ci pensano i parapendii a dare colore al grigio del giorno.
Inizia la Messa e poco a poco cresce la sensazione che a prendervi parte non siano solo donne, uomini e bambini, ma anche i fiori, la montagna, il cielo, i paesi e la pianura che svanisce in lontananza: basta un po’ di cuore per sentire infatti che “tutto canta e grida di gioia” e per comprendere che la pace è una forza insopprimibile e i guerrafondai sono obbligati a scatenarle contro tutta la peggiore ferocia per vincerla.
Durante la Messa le allusioni al conflitto in corso non mancano: ma quella piccola folla coi suoi bimbi e tutto ciò che circonda sono il messaggio di speranza più rassicurante -e il più misterioso- che possiamo inviare alle vittime della violenza in tutto il mondo.
– don Davide Rota