2 Settimana di Avvento
Aforisma del giorno di Leon Bloy
Ho pensato spesso che il più pericoloso attentato che si possa fare all’anima è il peccato di omissione.
Preghiera del giorno del Card. Eduardo Pironio
Signora di chi è in cammino, senza trovare neppure una locanda. Signora della semplicità dei pastori e dello splendore degli angeli che cantano: “Gloria a Dio nel cielo, pace in terra agli uomini che Dio ama”.
Grazie per averci dato il Pane che ci mancava. Grazie per averci arricchiti della Tua povertà. Grazie per il tuo silenzio che medita e genera in noi la Parola.
Che la luce del Natale sia l’inizio di uno splendore che non ha fine e noi possiamo dire agli uomini insicuri e senza speranza: “Vi portiamo la buona notizia, che è gioia per tutto il popolo: è nato il Signore, il nostro Salvatore!”.
Santo del giorno
La Parola di Dio del giorno Matteo 11,16-19
Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Riflessione del giorno (International Family News)
Mentre in Italia fa clamore il caso di «suicidio assistito» annunciato nelle Marche, dalla Spagna arriva una notizia di segno opposto. Per ogni persona che vuole morire, ve ne sono centinaia, migliaia che vogliono vivere.
Eppure di queste i media parlano poco o nulla. Se però a rifiutare l’eutanasia è un giovane influencer, il meccanismo perverso della cultura della morte va in cortocircuito. Jordi Sabaté Pons, 37 anni, affetto da SLA da sette, vive a Barcellona ed è un videoblogger piuttosto noto.
Su Twitter conta quasi 80mila follower, mentre il suo canale YouTube vanta circa 20mila utenti. I temi che affronta nei video hanno un denominatore comune molto evidente: l’amore per la vita, nonostante la malattia, la disabilità, la sofferenza.
Nei giorni scorsi Jordi ha ricevuto in casa una visita non proprio gradita e l’ha così raccontata in un tweet: «Che bella società che stiamo creando. Oggi è venuta a trovarmi un’assistente sociale. Mi ha chiesto quale fosse la mia volontà nel caso un giorno mi ritrovassi attaccato a una macchina o fossi costretto ad alimentarmi artificialmente. Ossia così come sono ora. Non era cieca. Poi mi ha offerto l’eutanasia. Uno schifo».
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per i malati di SLA perché nella vicinanza delle persone e nella fede in Dio trovino la forza di resistere alla cultura di morte che sta montando nel mondo.
Don’t forget! Anno di S. Giuseppe
Giuseppe: il “Custode” della S. Famiglia
E’ uno dei quadri più belli del Caravaggio, realizzato nell’anno 1597 e custodito nella Galleria Doria Pamphilj di Roma. In un mirabile paesaggio che raffigura uno scorcio della campagna romana sulle rive del Tevere, è raffigurato un tema classico della pittura religiosa: il riposo durante la fuga in Egitto della S. Famiglia.
In realtà a riposare è Maria con il bambino Gesù teneramente addormentato fra le sue braccia. Giuseppe invece si incarica di reggere lo spartito musicale a un bellissimo angelo che sta suonando il violino. L’angelo è il perno della raffigurazione che divide in due parti distinte la scena: a sinistra il vecchio Giuseppe e a destra Maria con il figlio.
Nel dipinto, natura e paesaggio svolgono ruoli simbolici: gli elementi naturali accanto a Giuseppe rimandano all’aridità (sassi, terra e mancanza di vegetazione), mentre attorno alla Madonna col Bambino la natura ed il paesaggio sono rigogliosi.
Attorno alla Vergine il pittore infatti ha dipinto piante simboliche che alludono alla verginità di Maria (l’alloro), alla Passione di Gesù (il cardo e la spina della rosa) e alla Resurrezione (il Tasso barbasso). Si ha la sensazione che il pittore volesse raffigurare – da sinistra a destra – il percorso della salvezza cristiana: dal sasso inanimato, all’animale (l’asino), all’essere umano (Giuseppe), passando per l’angelico (l’angelo violinista), sino alla meta finale: il divino con la Vergine che abbraccia il Bambino Gesù.
In questo percorso l’essere umano (Giuseppe) e l’angelico collaborano al fine di offrire a madre e figlio non solo la protezione e l’aiuto di cui hanno bisogno (cfr. il sacco su cui è seduto Giuseppe e la damigiana dell’acqua che rappresentano il cibo e la bevanda necessari per il lungo e duro viaggio), ma anche la consolazione e la gioia della musica che crea la serenità necessaria nei momenti difficili.
In questo quadro davvero Giuseppe è il custode del Bambino e di sua madre, così come gli era stato chiesto da Dio (Matteo 1,18-25)