Per il ciclo “Alle otto del mattino” sabato 11 ottobre alle ore 8:00 alla Chiesa del Patronato San Vincenzo si terrà la prima delle Lectio di Don Davide Rota, riletture biblico-sapienziali quest’anno dedicate al libro di Giona. Don Davide ci aiuterà a scorgere la plurale ricchezza del testo biblico e la sua capacità di interrogare l’uomo contemporaneo.
XXVII Settimana Tempo Ordinario
S. DANIELE COMBONI VESCOVO (1831-1881)
fin da giovane Daniele voleva essere missionario. Ordinato nel 1854, tre anni dopo compie il suo primo viaggio in Africa che finisce in un fallimento: inesperienza, clima avverso, ostilità dei mercanti di schiavi lo costringono a tornare a Roma dove progetta un piano di evangelizzazione e mette in atto un’incisiva opera di sensibilizzazione. Fonda istituti maschili e femminili (Comboniani) e torna in Africa nel 1868 dando avvio al suo piano e dedicandosi all’educazione della gente e alla lotta contro la schiavitù. Spirito aperto e attivo, scrive opere di animazione missionaria e fonda la rivista Nigrizia. Nel 1877-78 vive coi suoi missionari la tragedia di una carestia senza precedenti. Era l’anticipazione della morte nel 1881
La Parola di Dio del giorno
“Gesù disse: Se scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”. – Lc 11,15-26
Quadro del Giorno 31° quadro della serie: “i 1000 quadri più belli del mondo”
“LA TRASFIGURAZIONE”: ICONA DI TEOFANE IL GRECO. TEMPERA SU TAVOLA. XIV SEC. GALLERIA TRETYAKOV DI MOSCA
Teofane il Greco (1335 c.a – 1410) è una delle rare personalità della pittura bizantina, la cui attività è documentata dalle fonti. Esordì a Costantinopoli e in seguito si trasferì in Russia, a Novgorod (1378), dove dipinse la sola opera a lui attribuita con certezza: gli affreschi della Chiesa della Trasfigurazione. Inoltre diede vita ad un gruppo di icone nella cattedrale dell’Annunciazione e affrescò la Cattedrale dell’Arcangelo a Mosca. Morì tra il 1405 e il 1415. L’icona è un dipinto su tavola a soggetto sacro e svolge il ruolo di sermone muto. Secondo antiche leggende cristiane le prime icone erano autentiche reliquie “non dipinte da mano umana” e miracolosamente formatesi a contatto del lino col volto di Cristo o dipinte da San Luca. Il culto dell’immagine si diffuse nel mondo cristiano attraverso la riproduzione di queste formule archetipiche per rendere visivamente la presenza di Dio e dei Santi e invocare il loro soccorso.
Nell’icona c’è una concezione dello spazio e delle strutture in cui non valgono più le regole naturali, ma quelle dello spirito. L’elemento più importante dell’icona (che è anche l’elemento più immateriale) è la luce, riflesso della luce di Dio. La luce rende tutto trasparente, alleggerisce la pesantezza del mondo materiale, fa splendere figure e volti. Infatti è proprio sui volti che appare la luce della Risurrezione: allora ogni cosa si fa luce e questa luce si comunica a colui che contempla 1’icona e lo trasforma. Per questo ogni pittore di icone comincia la sua professione dipingendo per prima la Trasfigurazione, affinché i raggi della luce immateriale illuminino e penetrino la materia delle icone che dipingerà. Questa splendida icona raffigura la trasfigurazione di Cristo, avvenuta secondo la tradizione sul monte Tabor. I raggi della gloria, che emanano dalla figura di Cristo, scendono fino ai tre apostoli; a destra di Cristo appare Mosè (che reca in mano una tavoletta), alla sua sinistra il profeta Elia.
La composizione triangolare, il senso del movimento della scena (meraviglioso il dettaglio dei discepoli letteralmente messi sotto sopra dall’apparizione) la sua drammaticità e la scelta dei colori sono caratteristici dell’arte di Teofane il Greco che –secondo un resoconto dell’epoca- “quando dipingeva, non guardava a esempi già esistenti, ma considerava dentro di sé ciò che era sublime e saggio e contemplava il bene interiore con gli occhi dei propri sentimenti”. Preghiera del giorno – Preghiera Sufi
Dio mio ti ringrazio perche’ fai che questo cuore non si addormenti nelle comuni certezze: ormai arreso alla tua sola evidenza, e’ stanco di tutte le filosofie e teologie che come tante chiacchiere non permettono di ascoltarli nel silenzio. Grazie del mio nulla che e’ la cosa piu’ preziosa che mi hai donato, chi la teme si allontana da te, o misericordioso, dando origine a vane certezze che prima o poi scompariranno nella loro stessa illusione. Oh veritiero, se e’ cosi’ bella la lucciola che mi poni tra le mani, allora come sarà la tua luce…..oh immenso , unico Dio mio?
Intenzione del giorno
Preghiamo per i condannati alla pena di morte e perché sia abolita la pena capitale
Infine…Don’t forget!
Giornata mondiale di AZIONE CONTRO LA PENA DI MORTE
Giornata mondiale DELLA SALUTE MENTALE