Riflessione del giorno

venerdì 11 dicembre ’20

By Patronato S. Vincenzo

December 10, 2020

 

 

 

 

nell’immagine un dipinto di Ppeter Vilhelm Ilsted

 

II Settimana di Avvento

 

Proverbio del giorno (Proverbio arabo)

Se ti fermi ogni volta che un cane abbaia, non arriverai mai a destino.

 

Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera colletta)

Gesù, Agnello di Dio, Tu vai verso Giovanni, ed è come se venissi incontro a ciascuno di noi. Sei sempre Tu che prendi l’iniziativa, che vuoi incontrarci, mentre noi fatichiamo a riconoscerti. Donaci, come hai fatto con Giovanni, lo Spirito per accoglierti, per comprendere che sei Tu il Signore della nostra vita e per renderti testimonianza. Amen

 

DAMASO I PAPA

Spagnolo d’origine, ma nato a Roma, Dàmaso divenne Papa nel 366, dopo la pace costantiniana. Si adoperò affinché le catacombe non cadessero in rovina e non fosse perduta la memoria dei martiri. Ma non fu solo archeologo e letterato, agì con fermezza di fronte all’imperatore, e commissionò a S Girolamo la traduzione in latino della Bibbia. Morì nel 384

 

La Parola di Dio del giorno (Matteo 11,16-19)

Gesù disse alla folla: «A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto. E’ venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. E’ venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere»

 

Riflessione del giorno

Il 2020 è stato un anno che ha messo alla prova la fede in Dio: siamo stati privati di molti comfort e molte fonti di gioia, piccole e grandi e non sappiamo quando ne usufruiremo di nuovo. La Scrittura ci mostra un’ampia serie di circostanze avverse che mettono alla prova la fede. Può essere difficile capire come tante persone possano aver mantenuto la fede di fronte a certe calamità, ma ogni volta che hanno confidato nell’amorevole Provvidenza divina nonostante tutte le prove contrarie sono stati ricompensati. Questa narrativa scritturale continua nella vita di uomini e donne di oggi. Una storia su S. Nicola ne è un esempio e narra di un miracolo da lui compiuto: “Nicola era nella sua città natale di Mira durante una carestia. Una nave era nel porto, piena di grano per l’imperatore a Costantinopoli. Nicola chiese parte del grano della nave per la gente affamata. All’inizio i marinai rifiutarono, ma Nicola promise loro che non avrebbero avuto problemi. Quando la nave arrivò a destinazione, i marinai scoprirono che il peso del grano non era cambiato, anche se parte del carico era stato rimosso. La cosa straordinaria era che ci fu abbastanza grano da approvvigionare la città per due anni pieni, con grano sufficiente anche da piantare”.

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché prepariamo la via del nostro cuore ad accogliere il Cristo che viene a salvarci

 

Don’t forget!

11-12-1999: + don Abramo Bagardi, prete del PSV

 

Il virus ha portato via personaggi capaci di lasciare tracce indelebili nell’ambiente che li ricorda, come MARIO BIONDI, classe 1939, che a Stezzano chiamavano Giosuè e che era stato fra i protagonisti delle stagioni mitiche vissute dalla Stezzanese a metà anni ’70. Era, quella, la società del presidente Giancarlo Beltramelli, del suo vice Luigi Bucci e di mister Pino Parati: tutti trovarono in Biondi, che già operava all’interno del club, una figura di riferimento, nella sua qualità di direttore sportivo, consigliere delegato o quant’altro servisse per il bene del sodalizio. Quella squadra toccò il suo apice il 28 giugno 1976, nella finale nazionale della Coppa Italia Dilettanti, giocata allo stadio Olimpico di Roma e persa (0-1) contro una Soresinese opportunista.

Una beffa, che non tolse alla società la voglia di festeggiare un traguardo storico, con Biondi applaudito alla presenza di personalità bergamasche, presidenti del Comitato regionale e della Delegazione provinciale Figc.  Altra grande soddisfazione, il dirigente rossoblù se l’era tolta nel 1978, quando a Roma aveva ricevuto, come rappresentante della Stezzanese, la Stella d’Oro al merito sportivo, fra le massime onorificenze della Figc.  A consegnare il riconoscimento fu Artemio Franchi, dirigente del calcio italiano che allora occupava la carica di presidente federale. Nella sua Stezzano, Biondi era conosciuto anche per le attività di commerciante (aveva gestito negozi di alimentari ed elettrodomestici). Mentre sul fronte sportivo va ricordata anche l’esperienza vissuta al Ponte S. Pietro: fu l’allenatore Giancarlo Biffi, nei primi anni ’80, a volerlo al suo fianco (in Interregionale, Promozione e Prima categoria) nel ruolo di accompagnatore sino al 1986/87. Lo ricordano con affetto la moglie Chiara, i figli Gabriele e Fabrizio, le nuore Cinzia e Simona e gli amati nipoti Matteo, Paolo ed Eros.