Riflessione del giorno

Venerdì 12 aprile 2024

By patronatoADM

April 12, 2024

 

2. settimana di pasqua

 

Avvenne il 12 aprile…

1204 – Costantinopoli è conquistata nell’ambito della 4.a crociata e inizia il suo saccheggio.

1633 – Galileo è accusato di eresia e i suoi testi inseriti nell’Index Librorum Prohibitorum

1815 –  L’eruzione del Tambora iniziata il 5 aprile provoca la morte di 92000 persone

1944 – Vittorio Emanuele III preannuncia la sua abdicazione in favore del figlio Umberto appena gli alleati entreranno a Roma.

1961 – Jurij Gagarin compie un’intera orbita ellittica attorno alla Terra nella navicella Vostok 1: è il primo uomo a volare nello Spazio.

 

Aforisma dal libro dei proverbi

Ti lodi un altro e non la tua bocca, un estraneo e non le tue labbra.

 

Preghiera

O Padre, che nella Pasqua del tuo Figlio hai ristabilito l’uomo nella dignità perduta e gli hai dato la speranza della risurrezione, fa’ che accogliamo nell’amore il mistero celebrato ogni anno nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Giovanni 3,16-21

Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.

Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

 

Riflessione dal blog di Costanza Miriano

Il fatto che i rancorosi nuovi atei i quali sono soliti dire peste e corna contro Dio, improvvisamente si rendano conto che senza cristianesimo non regge niente, non sorprende affatto. La realtà concreta infatti si basa sul trascendente: la madre rassicura il bambino spaventato dal buio suggerendogli che va tutto bene, tutto è in ordine, perché qualcuno lo ama.

Il bambino non sa di non essere in grado di garantire quell’ordine, così come la madre se avesse la stessa consapevolezza del piccolo. Ma l’adulto, o chi si crede tale, fa fatica a rendersene conto; comincia a capirlo solo quando tutto inizia a crollare, come sta accadendo ora. A questi scettici colpiti dalla tardiva rivelazione della cattiveria e inconsistenza umana da un lato viene voglia di rispondere “Troppo tardi, avete già sfasciato la società: adesso restate con i cocci”.

Ma rimane il problema che a pestare i cocci ci facciamo male tutti, noi compresi. Rimettere insieme i cocci non è possibile, soprattutto se chi si propone di aggiustare ciò che ha contribuito a mandare in pezzi, non comprende la natura di ciò che ha infranto. Vogliono aggiustare ciò che è rotto con gli stessi metodi che hanno usato per romperlo.

Se si sono accorti che la nostra società senza cristianesimo si sfalda, peccato non si siano ancora resi conto che questo non ha origine da un’etica, da una struttura sociale e neanche da un’idea religiosa. Non sono queste le cose che mancano. È il fatto che senza Gesù Cristo che non regge niente.

 

Intenzione di preghiera

In un mondo di presuntuosi capaci solo di distruggere, il cristiano sa che Dio lo chiama a essere “riparatore di brecce e restauratore di case in rovina” e compia al meglio questo dovere che Dio gli ha affidato.

 

Don’t Forget! La foto della settimana

LUNEDÌ 8 APRILE – KIEV UCRAINA Donna accanto a un bassorilievo con scene della Seconda guerra mondiale al Museo di storia nazionale della città AP PHOTO/ VADIM GHIRDA