Riflessione del giorno

Venerdì 13 gennaio 2023

By patronatoADM

January 12, 2023

 

1 settimana tempo ordinario  

 

Aforisma del giorno di Nicolàs Gòmez Dàvila

L’uomo intelligente è quello che mantiene la sua intelligenza a una temperatura indipendente dalla temperatura dell’ambiente in cui vive.

 

Preghiera del giorno

Anche se tardi, si destino quanti si sono lasciati vincere dal sonno e hanno perduto Cristo. Tu, o Cristo non sei perduto al punto che non torni più indietro, pur che ti si cerchi.

Tu fai ritorno verso chi veglia, Ti manifesti a chi si desta. Sei vicino a tutti e presente in ogni luogo, poiché riempi ogni cosa di Te stesso. Signore, Tu non vieni meno a nessuno: siamo noi a venir meno a Te.

A nessuno Tu manchi, anzi per tutti sovrabbondi. Infatti dilagò il peccato, perché fosse la grazia a sovrabbondare.  La grazia sei Tu, o Cristo, la vita sei Tu. Tu sei la risurrezione e chi si desta ti trova accanto a sé. Amen

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Marco 2,1-12

Gesù entrò di nuovo a Cafarnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola. Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone.

Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta una apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati». Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?».

E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Alzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: alzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».

Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

 

Riflessione del giorno don Andrea Lonardo

Oggi tutti sono contro il lavoro precario ed è un bene. Ma le argomentazioni che si adducono sono spesso ridicole: “siamo contro il lavoro precario, perché impedisce di mettere su famiglia”. Non ci si rende conto – o si fa finta di non rendersi conto – che in realtà, al di fuori dell’ambito lavorativo, tutti hanno di fatto scelto la precarietà come stile di vita, cioè “vogliono” vivere precariamente.

Oggi ad esempio ci si sposa sempre di meno: “mettere su famiglia” non rientra nelle prospettive di molte coppie. Infatti “mettere su una famiglia” significa uscire da una prospettiva precaria e accogliere una responsabilità che dura una vita. In epoche diverse, in periodi di crisi, come nel corso della guerra o nel dopoguerra, non la prospettiva di una vita familiare non era precaria come lo è oggi e allora ci si sposava anche senza soldi e casa. 

Non si era precari mentalmente e si poteva accettare l’instabilità economica. Oggi si pretende che l’unica sicurezza sia il lavoro, anzi il salario (va bene anche il reddito di cittadinanza), mentre si accetta che tutto il resto sia precario. Così ci si indigna del precariato in ambito lavorativo, ma non delle copie di fatto o convivenze che sono il precariato elevato a sistema! Perché chi oggi non stima le coppie di fatto non è moderno: questo è un assioma della cultura precaria che domina ogni rapporto e ogni scelta…che non riguardi il denaro ovvio.

 

Intenzione di preghiera per il giorno

Perché abbandoniamo la precarietà umana, morale e spirituale che caratterizza il nostro tempo e siamo capaci di scelte e decisioni vere e definitive.

 

Don’t Forget!

MOSCA RINUNCIA A CONVENZIONE INTERNAZIONALE CONTRO LA CORRUZIONE

Mosca (Asia) – Il presidente Putin ha proposto alla Duma di approvare un nuovo progetto di legge sulla “denonsatsija” (denuncia-rinuncia) degli accordi internazionali derivanti dalla Convenzione sulla responsabilità penale per la corruzione.

È il primo dei 48 Paesi che l’hanno sottoscritta nel 1999 a tirarsi fuori, accentuando l’isolamento internazionale, ma soprattutto accettando la corruzione come “norma sociale”, come comportamento non passibile di punizione. Nella nuova legge si precisa infatti che il motivo del rifiuto della convenzione sta nell’emarginazione della Russia dal “Greco”, il Group of States Against Corruption, decisa dal Consiglio d’Europa il 23-4-2022, un mese dopo l’invasione dell’Ucraina.

Si mette fine in questo modo anche a tutte le inchieste contro le malefatte della casta di potere in Russia, dopo aver soffocato e perseguitato le proteste giovanili (animate dal Fondo anti-corruzione di Aleksej Naval’nyj, che langue nel lager di Melekhovo) e ogni mezzo d’informazione che le denunciava con leggi sugli “agenti stranieri”, e la chiusura delle associazioni attive in campo sociale.