Riflessione del giorno

Venerdì 13 ottobre 2023

By patronatoADM

October 12, 2023

 

XXVII Settimana Tempo Ordinario

 

Aforisma di S. Teofilo di Antiochia

Dio si mostra a chi può vederlo, quando ha aperti gli occhi dell’anima. Tutti hanno i loro bravi occhi, ma qualcuno li ha velati, incapaci di vedere la luce del sole. Il fatto però che i ciechi non vedono, non significa affatto che la luce del sole non ci sia».

 

Preghiera di S. Gregorio di Nissa

Non ricordare più i miei peccati; se ho mancato, per la debolezza della mia natura, in parole, opere e pensieri. Perdonami, Tu che hai il potere di rimettere i peccati. Deponendo l’abito del corpo, la mia anima sia trovata senza colpa. Più ancora: degnati, o mio Dio, di ricevere nelle tue mani l’anima mia senza colpa e senza macchia quale gradita offerta. Amen.

 

Santo del giorno

 

Parola di Dio del giorno Luca 11,42-46

Il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze.

Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo». Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».

 

Riflessione le 12 parole del percorso educativo

2. Parola: GRAZIE. Si è detto che il primo passo del percorso educativo consiste nel saluto cioè nel riconoscimento dell’altro: salutare significa dichiarare la propria disponibilità all’incontro, al dialogo, allo scambio e alla collaborazione con l’altra persona…Questo riconoscimento induce a compiere il secondo passo che è quello della “riconoscenza” cioè della gratitudine che nasce dall’apprezzamento dell’altro: siccome ti riconosco, ti apprezzo e di conseguenza ti sono riconoscente, grato per quel che sei più che per quel che mi dai.

Saper ringraziare è più importante di quanto si pensi; che non sia solo una questione di galateo, ma molto di più ce lo ricorda S. Paolo nell’impressionante brano di Romani 1,18-32: “…sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non lo hanno…ringraziato e (per questo) si sono abbandonati a ragionamenti vani e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato”. L’apostolo fa capire che all’origine di ogni malvagità c’è il mancato riconoscimento del bene cioè la mancata riconoscenza, gratitudine. Il profeta Geremia (17,5-6) afferma: l’uomo che “quando viene il bene, non lo vede” cioè non sa riconoscere il bene e ringraziare è un maledetto, niente meno! Ecco perché i nostri genitori ci insegnavano fin da piccoli 4 parole: salve – per favore – grazie – scusa.

Ecco perché la Chiesa in cambio dei benefici che Dio ci dona ogni giorno ci comanda solo una cosa: prendere parte di domenica all’eucaristia (=parola che significa “ringraziamento”). Ma nel nostro mondo l’arrogante cultura dei diritti rischia di far scomparire la gratitudine: se tutto mi è dovuto, che bisogno c’è di ringraziare? Lo sanno bene quei genitori che dai figli si sentono dire: “Mi hai messo al mondo? Ora mi mantieni”. Lo sanno certi insegnanti bersagliati da alunni fuori di testa e da genitori peggio di loro. Lo sanno tanti preti che alla fine del percorso educativo dei ragazzi ottengono un risultato contrario a quello che si proponevano.

Perché sono in aumento i tipi convinti che il grazie non sia dovuto né a Dio, né al prossimo, ma solo a sé stessi; i self-made-men fuori di testa che hanno come motto: “se sto bene io, stanno bene tutti”. Frutto avvelenato dell’ingratitudine è il bullismo che ha origine dall’incapacità di riconoscere che io devo tutto a tutti, da Dio al prossimo, anche quello che non conosco. Non solo: molto del disagio giovanile ha la radice nell’incapacità di vedere il bene e di renderne grazie.

Il che ci ricorda quel che dice il salmo 4: “Molti dicono: “Chi ci farà vedere il bene…?”. In un momento storico come questo in cui è soprattutto il male a essere messo in evidenza, occorrono persone capaci di “far vedere il bene” che è nascosto, ma è dappertutto. E sarà proprio questo il tema della terza parola: DISCERNIMENTO.     

 

Intenzione di Preghiera

Perché sappiamo ringraziare Dio, le persone care e il prossimo per tutti i doni e i benefici che riceviamo –spesso senza meritarli- ogni giorno.

 

Don’t Forget! Accadde il 13 – ottobre …

54 – Muore avvelenato l’imperatore Claudio, il suo successore sarà Nerone

1307 – I Cavalieri templari sono arrestati dalle guardie di Filippo il Bello con l’accusa di eresia

1815 – Gioacchino Murat viene fucilato presso il castello di Pizzo Calabro.

1943 – Il nuovo governo italiano presieduto da Badoglio si schiera con gli alleati e dichiara guerra alla Germania nazista.

1977 –Terroristi palestinesi, in Somalia, dirottano un aereo Lufthansa e chiedono il rilascio di 11 membri della Rote Armee Fraktion.

2016 – Bob Dylan riceve il Premio Nobel per la letteratura.