Aforisma del giorno
È più facile morire per una religione che viverla in modo completo. (Jorge Luis Borges)
Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di S. Giovanni Crisostomo)
Signore Dio nostro, la cui potenza è incomparabile, la misericordia immensa e l’amore per gli uomini ineffabile; Tu, o Sovrano, per la tua clemenza volgi lo sguardo su di noi e sopra questa santa dimora, elargisci a noi e a quanti pregano con noi copiose le tue misericordie e la tua pietà. Amen
Giovanni crisostomo. Nato ad Antiochia nel 349, dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato prete dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato sulla cattedra di Costantinopoli: evangelizzò le campagne, creò ospedali, fece processioni anti-ariane, tenne sermoni di fuoco, severi richiami ai monaci indolenti e ecclesiastici sensibili alla ricchezza. Deposto ed esiliato, prima in Armenia, poi sul Mar Nero, dove nel 407 morì.
Ascoltiamo la Parola di Dio Luca 6,39-42.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in una buca? Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello».
Riflessione Per Il Giorno (Giacomo Bertoni)
Il giudizio è la facoltà di discernere, è lo strumento indispensabile per l’uomo che vuole rimanere libero. E per mantenere tonica questa facoltà occorre una coscienza attiva, capace di scegliere il bene anche quando comporta la perdita di qualche privilegio. Se la parola “giudizio”, in questi tempi di politicamente corretto, perde significato e diventa semplice sinonimo di “non condividere il pensiero unico dominante”, allora la libertà di pensiero e di parola è veramente in grave pericolo. Speranza e libertà: non c’è furto più grande che gli adulti oggi possono farci. Giù le mani dalla nostra facoltà di giudicare perché, come scrive Oriana Fallaci raccontando la storia di Panagulis, è proprio questo l’argine all’abitudine. E l’abitudine: «è la più infame delle malattie, perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto».
Intenzione del giorno
Preghiamo per don Aldo e per tutti i sacerdoti che hanno servito il Patronato e la causa dei poveri
Evento della Settimana
Lunedì 9/9 alle 20,30 nella Chiesa del Patronato S. Vincenzo nell’ambito di Moltefedi si sono incontrati il missionario comboniano Alex Zanotelli e lo scrittore, attore, musicista Moni Ovadia.
nell’immagine un dipinto di Marianne von Werefkin09