Riflessione del giorno

venerdì 14 agosto ’15

By Patronato S. Vincenzo

August 13, 2015

 

Iniziamo la Giornata Pregando

“Cuore Eucaristico di Gesù, per quella fiamma d’amore di cui ardesti nel momento solenne nel quale tutto a noi ti donavi nella Santissima Eucaristia, umilmente ti supplichiamo a degnarti di liberarci potentemente e di custodirci incolumi da ogni potestà, laccio, inganno e malvagità degli spiriti infernali. Amen”.

La Parola di Dio del giorno Mt 19,3-12

Si avvicinarono alcuni farisei a Gesù per metterlo alla prova e gli chiesero: «E’ lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio».

La Riflessione del giorno (detti e Fatti dei Padri del deserto)

Un giorno alcune persone se ne andarono in Tebaide a visitare un anziano. Portavano con loro un uomo tormentato dal demonio, affinché l’anziano lo guarisse. Dopo essersi fatto a lungo pregare l’anziano disse al demonio: «Esci da questa creatura di Dio!». Il demonio rispose: «Me ne vado, ma voglio farti una domanda: “Dimmi: chi sono i capri e chi gli agnelli?”». L’anziano gli rispose: «I capri, sono io; quanto agli agnelli, lo sa Iddio». A queste parole il demonio urlò: «Mi ritiro a causa della tua umiltà!». E subito se ne andò.

San Massimiliano Maria Kolbe

nasce nel 1894 in Polonia. Entra tra i francescani e, mentre inizia il 2° conflitto mondiale, svolge un intenso apostolato missionario in Europa e Asia. Ammalato di tubercolosi, dà vita al «Cavaliere dell’Immacolata», periodico che raggiunge in una tiratura di milioni di copie. Nel 1941 è deportato ad Auschwitz dove è destinato ai lavori più umilianti, come il trasporto dei cadaveri al crematorio. Lì Kolbe offre la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia, compagno di prigionia. Muore pronunciando «Ave Maria»: è il 14 agosto 1941. Giovanni Paolo II lo ha chiamato «patrono del nostro difficile secolo».

 

Intenzione del giorno

Preghiamo perché impariamo e pratichiamo la virtù dell’umiltà sia verso Dio sia verso il prossimo

Don’t forget…! La sapienza dei filosofi: J.J. Rousseau