Venerdì dell’ottava di Pasqua
Aforisma di Ennio Flaiano (1905-1957)
“L’esperto è un signore che, a pagamento, ti spiega perché ha sbagliato l’analisi precedente.”
Preghiera del giorno Colletta
Dio onnipotente ed eterno, che nella Pasqua hai offerto all’umanità il patto della riconciliazione, donaci di testimoniare nelle opere il mistero che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Giovanni 21 1-14
Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!».
Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora».
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Riflessione di A. Lonardo
Chi fa il bene, lo fa per tutti, anche per i cattivi. Servirà anche a loro, anche se non è dato di sapere se lo sapranno e quando. È proprio di chi ama, avere tutti nel cuore. Egli non pensa solo ai buoni, egli semina per un frutto che sarà raccolto da tanti, soprattutto da chi non lo merita.
Passeggiando per le vie cittadine, è pacificante pensare che il bene non divide mai. Non è contro qualcuno. Solo il male è contro qualcuno. Il bene è contro i peccati, ma mai contro le persone. Anzi, attende misteriosamente di incontrare tutti, quando Dio vorrà.
Chi critica il cristianesimo, lo attacca accusandolo di dividere. Non sa che ben diversa è la verità, perché egli, anche se non lo vuole, è amato. Per questo chi crede non deve mai essere contro qualcuno. Se portasse questa divisione nel cuore, tradirebbe il bene di cui pretende di essere testimone.
Intenzione di preghiera
Perché non ci stanchiamo mai di fare il bene, in ogni momento, in ogni circostanza, per ogni persona.
Don’t Forget! Africa News
SOMALIA: 8,5 MILIONI DI PERSONE SONO ALLA FAME E 3,8 MILIONI SONO GLI SFOLLATI INTERNI
(ANSA) – ROMA, 11 APR – I cambiamenti climatici e i conflitti che da tempo interessano la Somalia stanno causando “una delle peggiori crisi umanitarie al mondo”. È la situazione descritta dall’ONU secondo cui quasi metà della popolazione somala, 8,5 milioni di persone, ha bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere.
Negli ultimi mesi, il rischio di carestia si è aggravato per una siccità caratterizzata da cinque stagioni consecutive di scarse piogge. Quasi 5 milioni di persone stanno vivendo livelli di insicurezza alimentare acuta. Circa 1,8 milioni di bambini sono malnutriti e 8 milioni di persone non hanno accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. Inoltre, le piogge stagionali hanno causato gravi inondazioni causando morti e lo sfollamento di più di 100.000 persone.
Ma le piogge cadute non sono sufficienti a migliorare le prospettive di vita dei somali. Il cambiamento climatico, infatti, ricorda l’Onu, crea cicli imprevedibili di siccità e inondazioni e “questo Paese, che ha contribuito così poco alla crisi climatica, ne sta subendo le maggiori conseguenze”.
In più, la crisi umanitaria è esacerbata dal conflitto e dall’insicurezza: 660.000 persone vivono in aree controllate da gruppi armati non statali che impediscono alla popolazione l’accesso agli aiuti umanitari.