V Settimana Tempo Ordinario
Avvenne il 14 febbraio…
1076 – Papa Gregorio VII scomunica l’imperatore Enrico IV, nella Lotta per le investiture.
1918 – L’Unione Sovietica adotta il calendario gregoriano.
1945 – Bombardamento di Dresda
1949 – La Knesset, il parlamento israeliano, si riunisce per la prima volta.
1989 – Viene emessa la fatwā contro Salman Rushdie.
2005 – Viene ucciso l’ex primo ministro libanese Rafīq al-Ḥarīrī.
Aforisma dal libro del Siracide cap. 5
“Non meritare il titolo di calunniatore e non tendere insidie con la lingua…Non far male né molto né poco, e da amico non divenire nemico”.
Preghiera
Custodisci con paterna bontà la tua famiglia, Signore e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 10,1-9
Il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa.
Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Riflessione di don Arturo Bellini
«Domini Deo Gloria. Peccati contro la Speranza: Presunzione e disperazione». Don Giuseppe Vavassori (B3 F2 n.1 p.34). La Disperazione – Depressione. Un’altra tentazione che destabilizza la speranza è la disperazione. Tra i vizi capitali viene chiamata accidia, cioè depressione, sconforto, sfiducia, noia, male di vivere. È la perdita della memoria del bene, malattia antichissima, assai temuta dai monaci del deserto dal IV secolo in poi. Oggi ha un nome nuovo: “Alzheimer spirituale”.
Consiste nel dimenticare la storia della grazia di Dio che precede e accompagna la nostra vita. Se diventiamo ‘smemorati’ del nostro incontro con il Signore, finiamo alla deriva. Il poeta francese Charles Péguy ha scritto che “sperare è la cosa più difficile. La cosa facile è disperare ed è la grande tentazione”. “Il Paradiso è bello, ma non è fatto per noi” La disperazione causa mali a valanga: sistematica scontentezza di ogni cosa; lamentela senza fine; vista annebbiata: pessimismo a tutto campo, futuro oscuro indecifrabile e minaccioso; ripetitivo rosario delle cose andate storte.
La paura accompagna ogni passo e quando la paura è di casa, viene bloccato sul nascere ogni sforzo creativo e dinamico. Il disancoraggio dalla speranza spegne la voglia di vivere, chiude nella bolla del proprio “io” e consolida una scelta mortifera contraria alla vita: nega la propria origine (dono) ma anche lo scopo ultimo (amore) ed è sicura certezza di fallimento.
La veste bella della grazia. “Il Paradiso è bello, ma non è fatto per noi” disse Lutero. L’espressione ha fatto scuola, perché la tradizione protestante è pessimista a riguardo dell’uomo dopo il peccato: può fare ben poco da sé…La tradizione cattolica è invece fiduciosa sulle possibilità dell’uomo: è ferito sì dal peccato, ma non è mai distrutto; anche se spogliato, nudo e ferito può volgere lo sguardo a Gesù buon Samaritano che si prende cura di lui, lo purifica, lo riveste dell’abito della Grazia e lo rimette in cammino.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché prima di giudicare gli altri, guardiamo dentro noi stessi e chiediamo a Dio che ci insegni la conversione e la purificazione del nostro cuore.
Dont’ Forget! Foto della settimana
Mercoledì 12 febbraio – GOMA, REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO
Una donna con in braccio suo figlio cammina verso il paese natale, dopo esser dovuta scappare dai campi profughi alla periferia della città a causa dell’ingresso dei ribelli dell’M23
HUGH KINSELLA CUNNINGHAM / GETTY IMAGES