1 Settimana di Quaresima
Avvenne il 14 marzo…
1489 – La regina di Cipro, Caterina Cornaro, vende il suo regno alla Repubblica di Venezia
1861 – Il tricolore diviene la bandiera del Regno d’Italia.
1972 – Giangiacomo Feltrinelli, editore e fondatore dei Gruppi d’Azione Partigiana, rimane ucciso in un’esplosione vicino a un traliccio dell’alta tensione a Segrate.
1978 – Con l’ingresso delle truppe israeliane in Libano ha inizio l’operazione Litani.
2004 – Vladimir Putin viene rieletto presidente della Russia.
Aforisma dal libro del Profeta Ezechiele 18
“Forse che io ho piacere della morte del malvagio – dice il Signore – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?”
Preghiera
Concedi, o Signore, alla tua Chiesa di prepararsi interiormente alla celebrazione della Pasqua, perché il comune impegno nella mortificazione corporale porti a tutti noi un vero rinnovamento dello spirito.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Matteo 5,20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geenna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Riflessione Commento al Vangelo
Gesù vuole farci “salire” con lui a Gerusalemme: egli non vuole che noi restiamo nella “pianura”. Vuole che siamo “perfetti come il nostro Padre”! Com’è possibile questo? La perfezione che Gesù ci mostra, non lo capiremo mai abbastanza, non si pone sul piano della giustizia: non si tratta di voler esercitare alla perfezione tutte le virtù morali, di non commettere nessun errore nei confronti della legge di Dio.
Ne siamo veramente incapaci! Si tratta piuttosto di imitare prontamente il Padre in ciò che più gli è proprio: il suo amore misericordioso e senza limiti. Si tratta di avere nei nostri cuori i sentimenti di veri figli e figli del Padre. Con ciò, Gesù ci chiede soprattutto una delicatezza estrema nei nostri rapporti di fratellanza.
Non arrabbiarsi mai con un fratello, non trattarlo mai da stupido, non fosse che con il pensiero, non è cosa da poco! Ma Gesù che conosce benissimo il cuore del Padre, dà una tale importanza all’amore fraterno da arrivare a raccomandarci di “lasciare il dono davanti all’altare” per andare a riconciliarci con un nostro fratello.
Difatti, ci capita talvolta di percepire come un’ombra, come un peso sul nostro cuore, e abbiamo un bel pregare: nostro Padre sembra lontano; è probabilmente perché serbiamo un risentimento, una tentazione di collera, un rancore nei confronti di un fratello. E Dio attende che noi perdoniamo.
Tale è la legge costante della misericordia: la riceviamo dal Padre nella misura in cui la professiamo con i nostri fratelli. Ma è l’amore infinito che abita nei nostri cuori che ce ne rende capaci.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché coloro che si pentono e si dissociano da violenza e criminalità, sperimentino nel perdono cristiano la possibilità di una vita nuova.
Santi della carità
Beato Andrea Gallerani
+ 19-3-1251
A sinistra: CARLO CRIVELLI: dittico con S. Francesco d’Assisi e il beato Andrea Gallerani
Andrea. della nobile famiglia senese dei Gallerani, nacque a Siena nel XIII secolo e da giovane, per ragioni che non si conoscono, uccise un uomo; la giustizia del ghibellino Comune senese, lo condannò all’esilio dalla città. Non si sa quando, ma appena poté rientrare in Siena, pentito del suo delitto, si dedicò completamente al servizio degli ammalati e dei bisognosi.
Disponendo di proprietà e beni preziosi, li destinò alla fondazione e rifinanziò il pubblico ospedale della Misericordia, radunando intorno a sé un gruppo di concittadini, che sul suo esempio, si dedicavano alle opere caritatevoli e d’assistenza e conducevano una vita di povertà.
Vennero chiamati “Frati della Misericordia”: non era un vero e proprio Ordine religioso, ma solo un’Associazione caritativa, i cui singoli membri seguivano un tenore di vita spirituale, secondo i propri desideri.
Era la caratteristica dei Terziari Francescani o Domenicani o degli Umiliati. Già in vita egli godette della fama di santità, fama che aumentò notevolmente dopo la sua morte, avvenuta a Siena il 19 marzo 1251, tanto che il vescovo della città Bandini, nel 1274 concesse una speciale indulgenza a chi il lunedì santo visitasse il suo sepolcro, posto nella Chiesa dei Predicatori.
A Siena sorse anche una speciale Associazione a lui intitolata, che univa come membri i nobili della città. Il suo culto fu confermato il 13 maggio 1798 da Papa Pio VI. La sua festa a Siena si celebra il 20 giugno.