Triduo pasquale – Venerdì Santo
Aforisma dal Vangelo di Giovanni
“Dice Gesù: “Io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce.”
Preghiera Colletta
O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste.
Per Cristo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di Dio venerdì della Settimana Santa Triduo Pasquale
Isaia 52, 13 – 53, 12; Salmo 30; Ebrei 4, 14-16; 5, 7-9; Giovanni 18,1-19, 42
I soldati presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che ho scritto, ho scritto». I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo.
Perciò dissero tra loro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Riflessione sulla morte di Gesù di D. Bonhoeffer
“Dobbiamo sempre di nuovo, molto a lungo e in tutta tranquillità, immergerci nel vivere, parlare, agire, soffrire e morire di Gesù se vogliamo conoscere cosa Dio promette e cosa egli compie. È certo che noi possiamo sempre vivere nella prossimità e alla presenza di Dio, e che questa è per noi una vita totalmente nuova.
È certo che nel patire è nascosta la nostra gioia, nel morire la nostra vita”. “Ho sperimentato in passato, e continuo a sperimentare anche oggi, che solo nel carattere pienamente terreno della vita si impara a credere.
Quando si sia totalmente rinunciato a voler fare di se stessi qualcosa – sia un santo o un peccatore convertito o un uomo di Chiesa, un giusto o un ingiusto, un malato o un sano – e questo io chiamo carattere pienamente terreno della vita: viverla nella pienezza dei suoi compiti, interrogativi, successi e insuccessi, esperienze e perplessità, allora ci si getta totalmente in braccio a Dio, allora non si prendono più sul serio le proprie sofferenze, ma il patire di Dio nel mondo, allora si veglia con Cristo nel Getsemani, e io penso che questa è fede, questa è “metanoia” (conversione), e così si diventa un uomo, un cristiano”.
“Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione / piangono per aiuto, chiedono felicità e pane, / salvezza dalla malattia, dalla colpa, dalla morte. / Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani. / Uomini vanno a Dio nella sua tribolazione, / lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto né pane, / lo vedono consunto da peccati, debolezza e morte. /I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza”.
Intenzione di preghiera
Preghiamo per tutti coloro che hanno perso la vita a causa della cattiveria e della stupidità umana perché Dio unisca la loro morte a quella di Gesù così che possano aver parte nella sua risurrezione.
Don’t Forget!
VENERDÌ SANTO AL PATRONATO S. VINCENZO
In mattinata: possibilità di confessarsi
- Ore 15,00: Chiesa del Conventino: don Vinicio presiede la via Crucis
- Ore 20,30: Auditorium casa del Giovane: ACTIO LITURGICA DELLA MORTE DI GESÙ:
- Lettura della passione secondo S. Giovanni
- Omelia
- Preghiere liturgiche
- Scoprimento e bacio della croce
- Comunione
AMAZING GRACE (testo)