Riflessione del giorno

venerdì 2 gennaio ’15

By Patronato S. Vincenzo

January 01, 2015

Tempo di Natale

 

BASILIO e GREGORIO NAZIANZENO

Basilio nacque intorno al 330 a Cesarea. Dopo gli studi, si dedicò all’ascetica, costruì un monastero, compose 2 regole: per questo è considerato organizzatore della vita monastica. Il suo vescovo lo volle come collaboratore e alla sua morte venne chiamato a succedergli. Basilio diede un contributo decisivo alla precisazione del dogma trinitario; denunciò gli abusi, lottò contro la miseria e organizzò istituzioni di beneficenza aperte a tutti. Gregorio di Nazianzo, a Basilio legato da amicizia, amore allo studio e dignità episcopale, era poco dotato per il governo. Viene chiamato “il teologo” per il profondo senso del mistero di Dio

La Parola di Dio del giorno (Gv 1,19-28)

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Che cosa dunque?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».

Il quadro della settimana – 49° quadro della serie: i 1000 quadri più belli del mondo.

L’opera, autentico capolavoro, è firmata e datata. Ritrae il mercante di Lucca Giovanni Arnolfini con la moglie Giovanna Cenami che facevano parte della nutrita comunità di mercanti e banchieri italiani residenti a Bruges. Giovanni col suo commercio riunì immense fortune ed entrò nel circolo selettivo del gran duca di Borgogna per il quale lavorava anche l’artista. Il ritratto è divenuto una delle opere d’arte più famose di tutti i tempi. La sua fama è legata a molti particolari: uno dei più curiosi e popolari è lo specchio convesso sulla parete di fondo attraverso il quale, per la prima volta, un pittore propone una rappresentazione più complessa dello spazio: nella stessa immagine si può infatti vedere la stanza da due punti di vista, quello del pittore e quello, opposto, dei personaggi: si ha così una rappresentazione a 360 gradi.

Nello specchio si vedono i coniugi di spalle con altre due figure, una delle quali è ovviamente il pittore che esegue il ritratto. Pittore che colloca la sua firma in forma insolita, scrivendo, proprio sopra lo specchio, «Johannes de eyck fuit hic 1434»: Jan van Eyck è stato qui. Lo specchio è un notevole saggio di bravura e maestria: oltre alla rappresentazione dello spazio attraverso la superficie convessa, contiene 10 medaglioni che raffigurano altrettante scene della passione di Cristo: si tratta di piccolissimi quadretti, che danno la misura dell’estrema meticolosità da miniaturisti di questi pittori, precisi anche nei dettagli più minuti. Ma la grandezza del quadro è da cercarsi soprattutto nella qualità della luce. Lo spazio è illuminato dalle finestre collocate sulla sinistra, che danno alla stanza un’illuminazione radente: questa luce riesce a dare qualità e giusto senso tattile a ogni superficie del quadro e rivela una capacità di osservazione, e di analisi della percezione ottica, assolutamente senza eguali nella ricerca artistica di quegli anni. Il significato del quadro è ancora oggetto di valutazioni, ma è certo che esso sia inteso a celebrare l’unione matrimoniale dei due protagonisti. Probabilmente fu realizzato proprio per l’occasione delle nozze e come accade per opere del genere, il suo significato è un’apologia del matrimonio.

La donna ha un vestito che, nella sua strana forma, indica la sua fertilità come conferma la mano appoggiata sul grembo, mentre il cagnolino ai suoi piedi è simbolo di fedeltà: qualità fondamentali per una donna che aspirava a essere una buona moglie. Dalla parte dell’uomo vediamo a terra due zoccoli di legno, nella classica foggia olandese, simbolo di vita proba e laboriosa, necessaria a sostenere una felice unione familiare. Probabilmente anche la scelta dei colori (il rosso del letto, il verde della veste della donna) non erano casuali, ma avevano significati simbolici che però oggi abbiamo dimenticato. Rimane tuttavia la perfezione di un’opera che non lascia nulla al caso, in cui tutto è determinato con estrema precisione e che raggiunge l’effetto di un’armonia assoluta.

Preghiera del giorno (preghiera di S. Giovanni Crisostomo)

Grazie, Signore, perché ci hai dato l’amore capace di cambiare la sostanza delle cose. Quando un uomo e una donna diventano uno nel matrimonio non appaiono più come creature terrestri ma sono l’immagine stessa di Dio. Così uniti non hanno paura di niente. Con la concordia, l’amore e la pace l’uomo e la donna sono padroni di tutte le bellezze del mondo. Possono vivere tranquilli, protetti dal bene che si vogliono. Grazie, Signore, per l’amore che ci hai donato.”

Intenzione del giorno

Preghiamo perché durante questo anno possiamo diventare strumenti di pace e di consolazione

E…don’t forget

02-01-1873: nasce Teresa di Lisieux

02-01-1960: muore Fausto Coppi.