III settimana di Avvento
Avvenne il 20 dicembre…
69 – Vespasiano viene eletto imperatore romano.
1860 – La Carolina del Sud diventa il primo stato che attua la secessione dagli USA.
1960 – Viene costituito il Fronte Nazionale per la Liberazione del Vietnam.
1973 – Il primo ministro spagnolo Luis Carrero Blanco muore a Madrid in un attentato dell’ETA
1989 – Gli USA inviano truppe a Panamá per rovesciare il governo di Manuel Noriega.
1999 – Macao viene restituita alla Cina dal Portogallo.
Aforisma Antifone dell’Avvento – Novena di Natale
“O Chiave di David, e scettro della casa di Israele, che apri e nessuno chiude, chiudi e nessuno apre: vieni e libera lo schiavo dal carcere, che è nelle tenebre, e nell’ombra della morte.”
Preghiera
Tu hai voluto, o Padre, che all’annuncio dell’angelo la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno e avvolta dalla luce dello Spirito Santo divenisse tempio della nuova alleanza: fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere, come la Vergine si affidò alla tua parola. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Parola di Dio del giorno Luca 1,26-38
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra.
Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.».
Riflessione papa Benedetto XVI
Gli angeli che appaiono sopra la grotta nella notte di Natale connettono la gloria di Dio «nel più alto dei cieli» con la pace degli uomini «sulla terra». La Chiesa ha ripreso queste parole e ne ha composto un inno (il Gloria). Nei particolari, però, la traduzione delle parole dell’angelo è controversa.
Il testo latino a noi familiare veniva reso fino a poco tempo fa così: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà». Questa traduzione viene respinta dagli esegeti moderni – non senza buone ragioni- come unilateralmente moralizzante.
La «gloria di Dio» non è una cosa che gli uomini possono produrre («Sia gloria a Dio»). La «gloria» di Dio c’è, Dio è glorioso, e questo è davvero un motivo di gioia: esiste la verità, esiste il bene, esiste la bellezza. Queste realtà ci sono – in Dio – in modo indistruttibile.
Più rilevante è la differenza nella traduzione della seconda parte delle parole dell’angelo. Ciò che fino a poco tempo fa era reso con «uomini di buona volontà» è espresso ora, nella traduzione della Conferenza Episcopale Tedesca, con «Menschen seiner Gnade» (uomini della sua grazia). Nella traduzione della Conferenza Episcopale Italiana si parla di «uomini, che egli ama».
Allora, però, ci si interroga: quali sono gli uomini che Dio ama? Ce ne sono anche alcuni che Egli non ama? Non ama forse tutti come creature sue? Che cosa dice dunque l’aggiunta: «che Dio ama»? Ci si può rivolgere una simile domanda anche di fronte alla traduzione tedesca.
Chi sono gli «uomini della sua grazia»? Esistono persone che non sono nella sua grazia? E se sì, per quale ragione? La traduzione letterale del testo originale greco suona: pace agli «uomini del [suo] compiacimento». Anche qui rimane naturalmente la domanda: quali uomini sono nel compiacimento di Dio? E perché? Ebbene, per la comprensione di questo problema troviamo aiuto nel Nuovo Testamento.
Nel racconto del battesimo di Gesù, Luca ci racconta che, mentre Gesù stava in preghiera, il cielo si aprì e venne una voce dal cielo che diceva: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Lc 3,22). L’uomo del compiacimento è Gesù.
Lo è, perché vive totalmente rivolto al Padre, vive guardando verso di Lui e in comunione di volontà con Lui. Di conseguenza gli uomini del suo compiacimento sono quelli che vivono in comunione con Gesù.
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo perché ci prepariamo al Natale attraverso la preghiera, la meditazione, la confessione, la carità e una vita segnata dalla speranza.
Don’t Forget! I Santi patroni del giubileo 2025